Cerciello Rega, Carabinieri contro il Governo: "Pochi soldi e zero tutele"

L'Unione Sindacale Italiana Carabinieri: "Decisione della Corte d'Appello dolorosa. Siamo basiti"

Di Redazione Cronache
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Cerciello Rega, sindacato dei Carabinieri contro il Governo: "Pochi soldi e zero tutele"

E' passato solo un giorno da quando la Corte di Assise di Appello di Roma ha condannato a 15 anni e due mesi di carcere Lee Elder Finnegan e a 11 anni e 4 mesi Gabriele Natale Hjorth, i due studenti americani accusati dell'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega avvenuto a Roma nel luglio del 2019, con un significativo sconto di pena.

Dura la reazione dell'Arma, che tramite Andrea Cardilli, Segretario Nazionale tutela legale e disciplinare dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC), "esprime incredulità e sdegno per la sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello che ha previsto uno sconto di pena per le due persone coinvolte nell’assassinio del carabiniere Mario Cerciello Rega. Una decisione che lascia basiti e che prima di valore sia il lavoro di un servitore dello Stato che la vita di un essere umano. Pur rispettando il ruolo degli organi giudicanti, non possiamo evitare di sottolineare lo stupore e il dolore che questa decisione ha provocato alla famiglia del collega e all’intera comunità delle forze dell’ordine. Quando poi altri carabinieri vengono condannati a 12 anni per omicidio preterintenzionale, dovremmo riflettere sul trattamento che stiamo subendo. Il governo predica bene ma razzola male. Mentre da una parte promette più sicurezza, dall’altra stanzia solo pochi euro per il nostro contratto di lavoro, scaduto da ormai tre anni, senza dare le vere tutele che il personale aspetta da tempo”. 

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