Chiara Ferragni, ora si indaga anche sulla beneficenza con la bambola Trudi

Dopo il pandoro e e uova di Pasqua, i pm accendono un faro sulle altre iniziative della influencer

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Chiara Ferragni (Instagram)
Cronache

Chiara Ferragni, si scava anche sulla bambola Trudi

"Lo schema applicato da Chiara Ferragni nella campagna del “Pandoro Pink Christmas” con Balocco, oggetto di una multa da un milione di euro dell’Antitrust, e in quella sulle uova di Pasqua di Dolci Preziosi, potrebbe essere stato replicato in altre iniziative dell’influencer da oltre 28 milioni di follower". Lo scrive oggi Repubblica, che spiega come "dopo il caso del pandoro Balocco e delle uova di Pasqua la Procura indaga anche su altre iniziative solidali portate avanti negli anni dall’influencer".

In particolare, la promozione della bambola Trudi. "La campagna, promossa da Ferragni nel maggio 2019, proponeva lo stesso schema replicato negli anni successivi con i pandoro e le uova di Pasqua: la vendita di un prodotto per finanziare iniziative benefiche, in questo caso contro il cyberbullismo e l’omofobia", scrive Repubblica. "L’obiettivo è verificare se altre iniziative abbiano indotto il consumatore a pensare che i proventi dalla vendita del prodotto dolciario sarebbero stati destinati all’ospedale Regina Margherita di Torino, quando invece la somma versata all’ente sanitario era stata già stabilita e devoluta in precedenza".

Intanto, TBS crew Srl, società controllata da Chiara Ferragni, "precisa che i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad, al netto delle commissioni di vendita pagate da TBS al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce, sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019". Lo riporta una nota di TBS sottolineando come "il tutto è avvenuto, quindi, totalmente in linea con quanto comunicato sul canale Instagram di Chiara Ferragni e sugli altri riconducibili a TBS Crew Srl".

La società "infine, specifica altresì che l’impegno a favore di Stomp Out Bullying ha riguardato - come dichiarato nei materiali di comunicazione - esclusivamente le vendite delle bambole fatte sul canale e-commerce diretto e non anche su altri canali gestiti da terzi".