Chiara Nasti tra crudo e vino. La critica della nutrizionista all'influencer
L'influencer dice la sua sulle abitudini da tenere in gravidanza. Ma a darle contro anche i nutrizionisti: "Attenzione ai messaggi che manda"
Chiara Nasti incinta non rinuncia a cibo crudo e vino in gravidanza. La parola della nutrizionista
Chiara Nasti è di nuovo incinta. E fin qui nulla di strano. Ma la 25enne influencer napoletana nonché moglie da giugno scorso di Mattia Zaccagni, attaccante della Lazio, ha scosso i social dopo aver condiviso la sua condotta nelle recenti stories su Instagram e in alcuni scambi con le follower.
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Come riporta il Gambero Rosso, l'influencer intanto dice sì ai colpi di sole, perché "quando nascevano i bambini, prima, non c'erano tutte queste restrizioni", e sì alla ginnastica: "Io per il mio benessere mentale ci tengo a non trascurarmi, punto. Non devo essere acclamata perché mostro la mia ritenzione o perché metto 30 chili". Ancora, sì al crudo "se vado in un posto che conosco", e - presumibilmente - via libera al vino rosso: in una storia Nasti pubblica il particolare di una cena al ristorante Alfredo alla Scrofa di Roma dove compaiono, oltre a due piatti di fettuccine Alfredo, un calice mezzo pieno e una sigaretta elettronica (che però non ci è dato di sapere se fossero suoi o del commensale).
Il "dibattito" fra difensori e accusatori non ha tardato a esplodere, e a parlare non sono solo persone comuni. "Dare un messaggio del genere, in questo momento storico, è pericoloso perché ogni cosa può essere presa per buona e diventare oggetto di imitazione", sostiene Caterina Pamphili, biologa e nutrizionista, alla quale abbiamo a tal proposito chiesto di fare un po’ di chiarezza tra pericoli reali e falsi miti sul cibo in gravidanza.
"La toxoplasmosi, una delle patologie più rischiose per il feto, può venire per esempio con verdure crude non lavate e carne cruda, la listeriosi anche con formaggi a latte crudo. L’alcol poi è bandito perché passa direttamente alla placenta e può causare danni importanti al bambino", spiega. "Bisogna quindi fare attenzione senza però cadere nell’esagerazione e nelle false credenze. La verdura cruda si può mangiare se ben lavata, il pesce crudo pure se siamo certi al cento per cento che sia abbattuto e ben conservato. Date le attuali normative sui controlli, inoltre, i cibi confezionati sono più sicuri di quelli consumati al ristorante, dove non abbiamo la reale percezione di quello che accade in cucina".
"Capisco che una donna si voglia sentire più tranquilla, ma non c’è bisogno di usare disinfettanti per lavare la verdura come di stracuocere la carne fino a farla diventare secca e tenace e l’uovo, che diventa “sicuro” a 65 gradi. Semaforo verde anche per alimenti erroneamente considerati crudi come la mozzarella, che in quanto “a pasta filata” ha subìto un processo di cottura".