Civitanova, tecniche da arti marziali per immobilizzare Alika: morto soffocato

L'esito dell'autopsia sul corpo del 39enne nigeriano: "Rimasto schiacciato". Il legale di Ferlazzo: "La sua compagna è stata strattonata da Ogorchukwu"

Cronache
Condividi su:

Civitanova, l'esito dell'autopsia e la perizia psichiatrica per il killer

L'omicidio di Civitanova Marche non smette di far discutere. Le prime verità sulla morte di Alika Ogorchukwu sono state decretate dall'autopsia eseguita sul corpo del 39enne nigeriano. L'esame - si legge sul Corriere della Sera - riporta che le cause della morte di Alika "sarebbero compatibili con lo schiacciamento del corpo, da cui sarebbe probabilmente scaturito anche un soffocamento". Ma il medico legale ha puntualizzato che "saranno necessari ulteriori esami istologici per far luce sulla morte". L’avvocato della famiglia della vittima spiega al Corriere che dall’analisi del video emergono "tecniche di arti marziali usate lucidamente e in piena capacità di intendere da Ferlazzo per immobilizzare Alika , culminate in un probabile strangolamento".

Poco lontano dall’ospedale, ieri Eddie Oriakhi, il cognato di Alika, - prosegue il Corriere - parlando in inglese con i reporter stranieri ha annunciato battaglia lanciando uno slogan: "Black lives matter, justice for Alika". Le vite dei neri contano, giustizia per Alika. «Quello che è successo non si deve ripetere — ha detto —. Vogliamo giustizia per le persone nere. La legale di Ferlazzo, rivela: "Ferlazzo e la compagna Elena stavano camminando quando la signora è stata strattonata al braccio da Ogorchukwu. Di qui la reazione, certamente spropositata e ingiustificabile, di Ferlazzo: chiederemo la perizia psichiatrica".