Coltello conficcato nella gamba e arteria recisa. Era un talento della boxe
Una lite per uno spintone ad un coetaneo. Tre ore di agonia in pronto soccorso, non c'è stato nulla da fare per il 18enne, morto per emorragia
Coltello conficcato nella gamba e arteria recisa. Talento della boxe
Una normale discussione si trasforma in tragedia a Caserta. A farne le spese è un 18enne, considerato uno dei maggiori talenti della boxe, fatale per lui la coltellata alla gamba, che gli ha reciso l'arteria femorale. Gennaro Leone - si legge sul Corriere della Sera - per la verità è morto in ospedale alle 3 del mattino, ma la corsa al Pronto soccorso è servita soltanto a alimentare una speranza svanita definitivamente all’ennesima crisi cardiaca provocata dalla violentissima emorragia, quando il cuore di Gennaro si è fermato e nessuna manovra dei medici ha più potuto riattivarlo . Era stato colpito a mezzanotte, e se ha resistito tre ore in una condizione che in molti casi ha un epilogo fatale in pochi minuti soltanto, è perché era fortissimo. Un ragazzone che praticava boxe e che sarebbe potuto diventare un campione, perché era già entrato nel giro della nazionale giovanile.
Ma - prosegue il Corriere - un motivo che giustificasse la lite non c’è. Una spinta, pare. O forse una parola, un commento. Secondo alcune testimonianze, Gennaro Leone era solo al momento del litigio, non c’erano amici a spalleggiarlo, c’era in zona il fratello, ma nemmeno lui era presente. All’improvviso è spuntato il coltello. Forse chi lo ha usato si è allontanato per andare a prenderlo e poi subito è tornato indietro, o forse lo aveva già con sé ma all’inizio non ha deciso di usarlo. Certo è che un attimo dopo essere comparsa, la lama era già conficcata nella gamba di Gennaro Leone, e ancora un attimo e l’aggressore era già sparito, fuggito di corsa verso una irreperibilità che è durata veramente lo spazio di un mattino. E quando lo hanno fermato i carabinieri e lo hanno portato in caserma per l’interrogatorio è scoppiato a piangere.