Comune Bologna e Regione Emilia truffati... Ma l’imprenditore è vicino al Pd

Che ci aspetta col Recovery. Caso emblematico. Comune Bologna e Regione Emilia truffati ma non si costituiscono parte civile. Prescrizione, pagano altri

di Antonio Amorosi
Cronache
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Vieni truffato e ridarai tu i soldi sottratti? Il denaro pubblico finisce nelle tasche di chi non dovrebbe o nel cesso? E’ l’Italia bellezza.

Con il Recovery Fund ci indebiteremo fino agli occhi, un sacco di denaro arriverà anche al comparto cultura e spettacoli che non ha lavorato durante la pandemia. Ecco una storia emblematica per spiegare cosa ci aspetta.

Nel 2013 scrivo per Panorama e Affaritaliani.it numerosi articoli di quella che sembra tanto una truffa ai danni del Comune di Bologna e della Regione Emilia Romagna.  

Un imprenditore vicino al Pd, Gabriele Bernardi, factotum dell’associazione Vitruvio che cura i percorsi turistici dei sotterranei fluviali di Bologna e simili, è il gestore di tre società, Artbit, Qui Bologna e Tv Brain (intestate rispettivamente a tre operatori dello spettacolo, Marco Dalpane, Maurizia Cocchi ed Emilio Pieraccioni) e per loro ha chiesto finanziamenti al Comune (bando denominato Mambo). 

Le 3 società commettono delle gravi violazioni e devono restituire le somme. Ma mentre tutto questo accade Bernardi riceve altri finanziamenti dalla Regione per le 3 imprese in rete e anche per una quarta. 

 

La consigliera comunale Federica Salsi deposita un esposto con le mie inchieste giornalistiche e si scopre,  dopo anni di silenzio assoluto, neanche una riga è finita sui giornali locali, che tutti i soggetti coinvolti vengono accusati di truffa dalla Procura della Repubblica e della Corte dei Conti.  

 

Il Comune e la Regione non si costituiscono parte civile. Il processo penale è finito allegramente in prescrizione a inizio 2021 anche se le accuse dei pm erano gravissime. 

La Corte dei Conti invece andrà probabilmente a sentenza il prossimo ottobre: chiede la restituzione di circa 92.000 euro. Tra i 3 coinvolti c’è il musicista e pianista Marco Dalpane, famoso per le toccanti colonne sonore dedicate al cinema muto proiettato dalla Cineteca Comunale al Cinema Lumière e nelle edizioni del Cinema Ritrovato e de Il Cinema sotto le stelle in Piazza Maggiore. Per la Corte dei Conti Dalpane risulta persona offesa, le sue firme sono state palesemente contraffatte, così come gli altri coinvolti risultano estranei alla gestione della truffa. Ma se il procedimento finisse con una condanna, come le carte fanno immaginare, la somma che dovrà restituire Bernardi, che ai legali di Dalpane parrebbe risultare nullatenente e per la Procura della Corte dei Conti è l’autore della truffa, ricadrà su Dalpane e gli altri 2 operatori dello spettacolo. I 3 dovranno pagare in solido i 92.000 euro per un terzo ciascuno, anche se non avevano né il controllo né la gestione delle società. Dalpane, tormentato, ha contattato proprio noi per spiegare l’accaduto e quanto sta avvenendo in questi mesi.


 

Lei si considera vittima in questo procedimento, ci spiega perché?

Il motivo essenziale è che nell’accordo verbale, ma anche suffragato dal fatto che il signor Bernardi ha assunto l'incarico di manager di rete, occupandosi quindi di tutto ciò che riguardava gli aspetti amministrativi, la gestione dei nostri conti veniva fatta da lui. Io di mestiere sono musicista, ho sempre fatto il musicista, quando ho accettato questa idea, questo invito di Bernardi a costituire la società Arbit per partecipare insieme, con altre due società, a questi bandi di concorso, l'ho fatto chiedendo espressamente di essere lasciato fuori dalla gestione contabile della società che io non avrei saputo fare in alcun modo perché faccio un altro mestiere. E quindi ritengo che il signor Bernardi abbia approfittato di questa mia sicuramente “colpevole assenza” perché non ho vegliato a sufficienza

Lei era l'intestatario della società, aveva un compito di controllo, giusto?

Sì io avrei dovuto controllare, cosa che effettivamente non ho fatto nel modo dovuto, anche se da questo punto di vista devo dire che noi ci siamo sempre riferiti a commercialisti, revisori dei conti che hanno avuto sotto le mani i nostri conti e nessuno mi ha mai fatto notare che ci fossero delle incongruenze particolari. Poi c’è l'altra questione importante, di quando mi sono arrivati questi documenti con la chiusura delle indagini…

Facciamo un passo indietro. Cosa è accaduto quando le sono arrivate queste notifiche delle Procure? Aveva già visto i nostri articoli o per lei è stata una novità assoluta?

Allora… io ho sempre creduto che le contestazioni che ci erano state mosse riguardavano questioni più che altro di carattere formale. Ad esempio la presenza di un computer o comunque di un bene negli uffici di una società anziché negli uffici dell'altra. Stiamo parlando, ricordo di 3 società che hanno fatto rete insieme per la partecipazione a questi bandi poiché gli uffici di queste società erano fisicamente adiacenti. Ho sempre ritenuto anche su indicazione, evidentemente imboccato dal Bernardi, che le contestazioni che ci venivano fatte riguardassero questioni marginali di questo tipo. Quando mi è arrivato il fascicolo, con la conclusione delle indagini, è stata per me una sorpresa totale, assoluta, vedere tutto quello che era stato fatto a mio nome e soprattutto contraffacendo decine di volte la mia firma

Praticamente nella vicenda appaiono delle fatture fatte, firmate da lei che però lei non ha mai firmato?

Assolutamente. Ci sono fatture false, contraffatte, dove risulterebbe che la mia società, Artbit, è entrata in contatto con altre imprese per l'acquisto di beni e servizi

Di cui lei non sa proprio nulla?

Io no, di quelle persone non sapevo proprio nulla. Non lo dico io, non sono le mie parole che sono fatte per difendere me, ma dagli atti appare che tutte le persone che sono coinvolte, i presidenti delle società, i titolari delle imprese con cui io sarei dovuto entrare in contatto, tutti loro, tutti dicono di non aver mai sentito il mio nome, di non sapere chi sono, di non avermi mai incontrato. Questo non lo dico io, è scritto negli atti, ci sono delle fatture, c'è una fattura di più di 70.000 euro per l’acquisto di strumenti per registrazioni audio-video che inizialmente era intestata a un'altra società di Bernardi. Il nome di questa società è stato cancellato e al posto di quella società è stato messo il nome mio e della mia società

Avete anche fatto fare una perizia calligrafica delle sue presunte firme?

E’ stata una perizia di parte fatta però da un perito che normalmente collabora con il Tribunale

E’ corretto che negli atti si sostenga che le sue firme appaiano così grossolane da non essere associabili o riferibili in qualche modo alla sua originale, cioè non c'è neanche il tentativo di contraffazione, cioè sono proprio diverse?

Sì, lo può capire anche un bambino che non sono mie quelle firme, e non solo, il perito sostiene che almeno alcune di queste firme sono direttamente attribuibili al Bernardi, cioè tratti della calligrafia di queste mie firme falsificate corrispondono al tratto della calligrafia di Bernardi

Perché si è fidato così tanto di Bernardi?

L'ho conosciuto negli anni ‘80, quando collaborava con un gruppo teatrale per il quale scrivevo colonne sonore. Poi quando mi ha ricontattato negli anni ‘2000, per realizzare gli spettacoli itineranti nei sotterranei della rete fluviale di Bologna, non avevo motivi per non accettare, per non fidarmi di lui. Il suo lavoro era talmente accreditato presso il mondo istituzionale, fatto di relazioni con il mondo politico e il mondo imprenditoriale, con l’Università che francamente non mi sono mai premurato di andare a verificare la sua trasparenza. Non avevo motivo di pensare che quello che facesse non fosse perfettamente legale

Per lei è stata una sorpresa quello che è accaduto?

Ah... sicuramente sì

Anche il fatto che Bernardi, secondo i vostri accertamenti parrebbe nullatenente, per lei è una sorpresa?

Ah, sicuramente… anche se sono questioni che non mi hanno mai interessato, evidentemente

Visto un quadro del genere non avete denunciato Bernardi, non ha chiesto i danni?

Sì ma il Tribunale non ha accolto questa richiesta... credo... ma questo lo deve chiedere all'avvocato, per la prescrizione imminente. E’ chiaro che noi abbiamo denunciato Bernardi

E cosa ha pensato quando ha scoperto che sia il Comune sia la regione Emilia-Romagna non si sono costituiti parte civile, contro una truffa come questa, almeno per quanto sostengono le Procure inquirenti?

Cosa vuole che abbia pensato? Ho pensato che evidentemente per loro era meglio mettere a tacere questa vicenda piuttosto che fare chiarezza

Il procedimento alla Corte dei Conti prevede che in caso di condanna e di mancanza di denaro di Bernardi lei dovrà risarcire la somma per un terzo. Che cosa ha pensato di fare?

E’ il paradosso di questa vicenda. In questa vicenda sono stato truffato: c'è una persona che ha intascato decine di migliaia di euro, forse più di 100.000 euro perché il danno erariale iniziale era configurato in 172.000 euro, qualcosa del genere, e io devo pagare...

Lei di quei soldi non ha visto nulla?

Io non ho visto nulla

Proprio nulla, cioè proprio zero? Lei non è stato neanche pagato?

Sì, sono stato pagato. 3000 euro, ho scritto musiche, effettuato registrazioni e lavoro in studio, editing, mastering… . Ho lavorato alla realizzazione di files multimediali che supportavano le escursioni turistiche organizzate da Bernardi. Conservo copia di questi lavori realizzati

E del resto dei finanziamenti comunali e regionali?

Non ho mai visto neanche un centesimo, ovviamente. Quindi questi denari sono finiti certamente in altre tasche. Io in questa vicenda ho solo subito un danno. Sono stato truffato e mi dovrò, spero di no, ritrovare nell’incredibile situazione di dover essere io a rifondere questi danni che la collettività ha subito, perché la persona che effettivamente ha tratto beneficio da tutta quest'operazione parrebbe nullatenente e peraltro continua ad intrattenere rapporti con l'amministrazione pubblica. Basta guardare sul sito di Vitruvio (l’associazione che fa capo a Bernardi, ndr) per vedere decine di iniziative che ancora si svolgono sul territorio con i marchi della Città metropolitana di Bologna e del Comune di Bologna

Come spiega questa continuità di rapporti se la Procura sostiene che il Comune e la Regione Emilia Romagna siano stati truffati? Il Comune ha richiesto anche indietro il denaro erogato...

Ecco questo dovrebbe chiederlo al Comune, non a me. Io posso darmi delle risposte ma sono totalmente mie, inutili…. Una persona ha evidentemente truffato per cifre piuttosto consistenti e continuano ad avere rapporti…

Quando mi ha contattato mi ha detto che voleva rivolgersi al presidente della Repubblica. Voleva avere giustizia. Cosa sta pensando di fare?

Per me questi anni sono stati molto duri e non intendo far sì che questa vicenda rimanga nel chiuso della mia casa... della mia testa, nel senso che è una vicenda decisamente pubblica e ritengo che sia giusto che si sappia, quindi farò tutto quello che posso per renderla pubblica. Non so ancora quale strada prenderò

Perché ritiene di aver subito un evidente ingiustizia, giusto?

Sì, mi sembra evidente, mi sembra anche che leggendo quello che scrive la Corte dei conti non sono più soltanto parole mie e queste sono parole anche confortate dall'opinione di chi si è preso la briga di guardare veramente questa indagine, mentre la giustizia penale… dalla giustizia penale non ho avuto nessun feedback o ritorno e tutto quello che ho cercato di dire è stato considerato nullo. Evidentemente almeno la Corte dei Conti ha preso in esame le carte, la tesi difensiva, le perizie calligrafiche e le testimonianze delle persone coinvolte, interrogate della Guardia di Finanza. Tutte parlano con grande chiarezza: quelle firme non sono mie, quei documenti sono stati contraffatti, quelle persone non le ho mai conosciute, tutto è stato fatto a mia insaputa. Sono certamente colpevole di non aver vigilato con abbastanza tenacia, anche se le ho detto che i nostri conti erano controllati da commercialisti e revisori dei conti e nessuno ha mai tirato fuori che ci fossero delle irregolarità di questo tipo. Un conto era un computer in un'altra stanza… che non è quella giusta, un conto è una fattura falsificata per decine e decine di migliaia di euro

Successivamente a questa vicenda ha avuto rapporti con Bernardi e con gli altri soggetti coinvolti?

No.