“Virus misterioso e mortale che colpisce il Congo? Può essere influenza, Covid o morbillo. Dalla febbre ai problemi respiratori: ecco i sintomi”
Oltre 70 decessi e centinaia di contagi: un nuovo virus sta colpendo la Repubblica democratica del Congo. La situazione è in continuo divenire. Facciamo il punto con Fabrizio Pregliasco, virologo dell'IRCCS Ospedale Galeazzi
FABRIZIO PREGLIASCO
Virus misterioso in Congo/ Mal di testa, febbre, tosse e crisi anemiche: cause e sintomi della malattia. L'intervista di Affari al virologo Pregliasco
Oltre 70 decessi e centinaia di contagi: una nuova malattia di origine sconosciuta sta mettendo sotto sopra la Repubblica democratica del Congo. Un virus “misterioso” che ha spinto l’Italia ad alzare il livello di attenzione soprattutto sulle tratte aeree. Con una lettera inviata dal ministero della Salute è stato chiesto alle Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute, “di fare attenzione su tutti i punti di ingresso, in particolar modo per i voli diretti provenienti dal paese”. Intanto l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si sta già muovendo sul territorio: una delegazione di esperti è arrivata sul posto per studiare le possibili cause dietro la malattia.
Per capirne di più Affaritaliani.it ha interpellato Fabrizio Pregliasco, virologo, direttore sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi - Sant'Ambrogio oltre che professore associato di Igiene Generale e Applicata presso la sezione di Virologia del dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università degli Studi di Milano.
"Nonostante le informazioni siano ancora poco chiare si pensa si tratti di una patologia che assomiglia a un'influenza, che può provocare mal di testa, febbre, tosse e una sintomatologia respiratoria. Ma non solo. In alcuni casi si è riscontrata anche una forma di anemia che però non è chiara: potrebbe essere legata anche a condizioni di base di soggetti malnutriti", ha spiegato Pregliasco al nostro giornale commentando il virus che sta colpendo la Repubblica del continente africano.
"Come prima ipotesi si può parlare quindi di malattia non diagnosticata: potrebbe essere influenza, Covid e morbillo. Non si può però escludere un’infezione da agente, a oggi virale o batterico ma probabilmente virale, che si è magari modificato dall’animale. In quei contesti la vicinanza con l’uomo è molto stringente", ha rimarcato il virologo.
Va ricordato anche il territorio in cui questa malattia "enigmatica" si sta diffondendo: "una zona rurale tra il Congo e l'Angola che ha fatto i conti negli ultimi mesi con diverse epidemie come la variante M-pox, il virus delle scimmie e quello dell'ebola", ha ricordato Pregliasco. "In quel contesto segnato da scarse condizioni igienico-sanitarie gli oltre 70 morti e 400 contagi sono solo la punta dell’iceberg rispetto al numero reale di casi. Perché probabilmente la malattia nei singoli soggetti, lo stesso Covid lo ricorda, si forma in maniera diversa. C’è chi la subisce meno pesantemente e chi ha gli effetti più pesanti perché magari è più malnutrito o esposto", ha sottolineato il virologo.
"In questa fase è giusto quindi non allarmare ma spegnere i vari focolari anche attraverso un sforzo internazionale. Resta fondamentale continuare a sorvegliare: meglio eccedere che trascurare i segnali, e sperare che venga messa in moto un’azione di aiuto sul territorio dove c’è bisogno di implementare strutture e comunicazione”, ha concluso Pregliasco.
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