Crollo a Scampia, un documento del 2015 ordinava lo sgombero della struttura

Trovata anche una relazione che definiva la struttura come "un grave pericolo" per i residenti. Elly Schlein: "Non può accadere una cosa del genere"

Di Redazione Cronache
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Si cerca la verità sulla tragedia di Scampia: emergono nuovi documenti degli anni 2015 e 2016. Elly Schlein: "Non può accadere una cosa del genere"

Dopo il crollo di un ballatoio della Vela celeste di Scampia, che ha provocato la morte di 3 persone e il grave ferimento di 7 bambini e 4 adulti, iniziano a emergere documenti che attestano come la struttura non fosse considerata sicura. Il primo a essere portato alla luce dalle indagini è un documento del 2016. Denunciava la mancata manutenzione dei ballatoi descritti come a rischio crollo e come un "grave pericolo per i residenti". Oggi, venerdì 26 luglio, spunta fuori un secondo documento datato 2015: è un'ordinanza di sgombero dell'edificio. "C'è da fare luce su quello che è accaduto perché non può accadere una cosa del genere. Non può accadere", commenta Elly Schlein, la segretario del Pd durante la sua visita al Giffoni Film Festival. La Procura ha già aperto un fascicolo di indagine che, per ora, rimane a carico di ignoti.

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L'ultimo documento emerso datato 2015

Il quotidiano il Corriere del Mezzogiorno ha rivelato l'esistenza di un documento del Comune di Napoli pubblicato sull'albo pretorio nell'ottobre del 2015. Si tratta di un'ordinanza di sgombero coatto dell'edificio firmata dall'allora sindaco di Napoli Luigi De Magistris. La disposizione era stata ordinata per motivi di tutela della incolumità di chi viveva nel palazzone, visto il quadro estremamente allarmante della struttura. Il problema è che non c'è mai stato alcuno sgombero. L'ordinanza non è mai stata attuata. Lo conferma al Corriere della Sera anche il presidente della Municipalità Giovanni-Barra-Ponticelli, Alessandro Fucito: "Probabilmente furono poi effettuati interventi almeno per eliminare le situazioni di pericolo immediato. In ogni caso questa ordinanza, come tante altre, di certo non convinse i residenti ad andarsene".

Il documento del 2016: la Vela rappresentava un "grave pericolo per i residenti"

Nei giorni scorsi era emersa anche una relazione di inquadramento generale al progetto Restart Scampia (che prevede l'abbattimento di tutte le vele tranne di quella Celeste). Era datata 2016 e, al suo interno, i tecnici che l'avevano scritta precisavano: "L’intera rete di collegamento pedonale tra i vari piani è costituita da passerelle in acciaio e cemento armato posizionate nella parte centrale tra i due corpi di fabbrica paralleli. Tale struttura si trova in uno stato di degrado dovuto a fenomeni di forte corrosione per la scarsa manutenzione che si è protratta negli anni. In molte parti si notano distacchi delle stesse passerelle, con grave pericolo per i residenti". Non è ancora finita: sembra che nei balconi e nelle passerelle ci sia anche la presenza di amianto. Ma, ancora una volta, non sono mai stati fatti lavori per sistemare la struttura. Fino alla tragedia di lunedì notte.