Csm, dominano ancora le correnti. Out i candidati indipendenti
Alle elezioni per il parlamentino dei magistrati vincono le correnti tradizionali, restano fuori Palazzi e Woodcock
7 i consiglieri di Magistratura indipendente e 6 di Area, 4 a Unicost - 6 donne e 14 uomini
Un voto che ha premia le correnti tradizionali e non dà spazio alle candidature indipendenti, la principale novità della riforma Cartabia, il cui obiettivo era proprio quello di contrastarne il potere. Centrato invece l'altro obiettivo della nuova legge elettorale, quello di aumentare il numero delle candidature per allargare la partecipazione al voto: i candidati erano 87, molti di più che nelle precedenti tornate, così come sono stati tanti i magistrati che hanno votato, 7.911 su oltre 9.100 aventi diritto, con una percentuale di affluenza intorno all'86%.
Tra i 20 togati eletti, il gruppo conservatore di Magistratura indipendente ne ha il maggior numero, 7, seguito da Area, le toghe progressiste, che ne ha 6. Sono 4 i togati di Unicost, la corrente centrista, uno ciascuno per Magistratura democratica (che ha presentato una lista autonoma) e Altra Proposta, il gruppo anticorrenti che ha sorteggiato i suoi candidati, solo uno il candidato indipendente eletto. Sono 6 le donne e 14 gli uomini. Come spiega il Fatto Quotidiano: "Non ce l’ha fatta Mario Palazzi, di Area, pm romano, titolare dell’indagine su Consip. Ha avuto 621 voti, scavalcato da Fontana, 675. Non ce l’ha fatta il pm napoletano Henry John Woodcock, candidato indipendente che, in solitaria ha, però, ottenuto un successo personale: 467 voti".
Per i giudici di legittimità vanno a Palazzo dei Marescialli Paola d'Ovidio, ex segretario di Magistratura indipendente, e Antonello Cosentino, di Area. Per i giudici di merito sono 4 gli eletti di Mi: Maria Luisa Mazzola, Bernadette Nicotra, Edoardo Cilenti, Maria Vittoria Marchianò. Quattro anche quelli di Area: Marcello Basilico, Genantonio Chiarelli, Francesca Abenavoli, Tullio Morello. Tre di Unicost: Roberto D'Auria, Antonio Laganà, Michele Forziati. Per Magistratura democratica passa Domenica Miele mentre Altra proposta porta in consiglio Andrea Mirenda. Per la categoria dei pubblici ministeri sono stati eletti Eligio Paolini e Dario Scaletta di Magistratura indipendente, Marco Bisogni di Unicost, Maurizio Carbone di Area e Roberto Fontana, indipendente. Per completare la composizione del CSM dovranno essere eletti dal Parlamento i 10 componenti laici. I togati saranno dunque 'congelati' fino alla loro elezione che avverrà dopo l'insegiamento delle nuove Camere e in attesa sarà prorogato il vecchio Consiglio.