Cuccioli di lupo venduti come cani. "Sono cattivi, padroni in pericolo"

Aperta un'inchiesta a Viterbo, due persone indagate. Sequestrati 23 animali dopo l'esame del dna. La testimonianza: "Rifiutava scatolette, divorava carne cruda"

Cronache
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Cuccioli di lupo venduti come cani. "Sono cattivi, padroni in pericolo"

E' scattato l'allarme dopo i controlli dei carabinieri, in seguito alle molte segnalazioni ricevute su un traffico di animali. Nel mirino un allevamento del Viterbese, l'ipotesi di reato è traffico di lupi, venduti come cani, due persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Diversa gente - si legge sul Messaggero - aveva acquistato i cani nell'allevamento. Nel comportamento dei piccoli c'era qualcosa di strano. Anomalo. Un addestratore esperto, incaricato di educare il cane, aveva trovato grosse difficoltà: l'animale non rispondeva alle sue indicazioni e non assimilava alcun comportamento, anzi reagiva sempre con una spropositata violenza a qualsiasi comando.

Una reazione - prosegue il Messaggero - che all'inizio ha mandato in crisi lo stesso specialista. L'uomo, poi, si è consultato con altri colleghi che hanno alla fine svelato l'arcano: quella non era una bestia domestica, bensì selvatica. Era un lupo che mai avrebbe accettato un ordine. Era un animale libero e potenzialmente pericoloso, visto che nei suoi geni c'è scritto che è uno spietato cacciatore. La conferma dal racconto di un'altra padrona. Oltre all'aggressività, ciò che più lasciava interdetta la signora era il comportamento dell'animale di fronte al cibo. Il lupo rifiutava sdegnosamente il cibo in scatola creato dall'uomo per il cugino cane. Ciò che mangiava voracemente, con gli occhi «spiritati» era solo ed esclusivamente la carne cruda. E quando si cibava era meglio stargli alla larga.