David Rossi "su pc 35 file su suicidio. Santanché chiamò, Aglieco non era lì"

Nicola Marini, il pm che seguì l'indagine sulla morte di David Rossi svela che nel suo pc c'erano 35 file relativi alla parola "suicidio". "Aglieco? Non era lì"

Cronache
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Morte David Rossi, Marini: "Su suo pc 35 file con la parola suicidi"

"Analizzando gli url si scopre che nell'ultimo periodo sul computer di Rossi vengono trovati 35 file relativi alla parola suicidi". Lo ha detto il pm Nicola Marini in merito ad approfondimenti fatti nel 2019 sul computer fisso di David Rossi svolti dalla polposta di Genova, sentito dalla commissione parlamentare di inchiesta. 

"Viene fatta una scrematura da parte della polizia postale relativamente alle date 1 marzo, 6 marzo ristretta alle parole soldi, crisi, suicidio - ha detto ancora Marini -. Uno degli ultimi dati che stava leggendo Rossi e messo nella posta eliminata e' del 6 marzo 2013 alle ore 16.39 e riguardava un dato molto importante, la circostanza che 8 suicidi al mese avvengono per ragioni economiche. Questo e' un dato che stava leggendo David Rossi".

"La persona passata nel vicolo è ritenuta irrilevante"

"Noi abbiamo visto il video, abbiamo visto una persona e l'abbiamo ritenuta irrilevante". Lo ha detto Nicola Marini durante l'audizione sulla morte di David Rossi in commissione d'inchiesta parlamentare, circa la presenza della persona che la notte del 6 marzo 2013, dalle acquisizioni dei filmati delle telecamere, fu vista affacciarsi nel vicolo di Monte Pio e poi allontanarsi.

"Sembra che quando siamo arrivati li' avremmo dovuto acquisire subito il traffico delle celle telefoniche, ma non era cosi'" ha aggiunto Marini. "Non e' stata una svista ma una scelta perche' i dati fin li' acquisiti indirizzavano verso il suicidio". "L'acquisizione di cella dal punto di vista investigativo e' utile se abbiamo un riferimento, un viso da associare altrimenti non e' altro che un insieme di dati telefonici che serve per confermare la presenza o meno di una persona in un posto".

"Il dato obiettivo che ricavammo da un'altra investigazione era di 40, 45 mila contatti nel periodo di tempo che noi potevamo valutare per individuare quella persona" ha detto ancora Marini. "Ma tutto questo mi sono chiesto io, a posteriori, qual e' il contributo che puo' portare all'investigazione questa persona che non sappiamo se ha visto o se stava telefonando, diversamente da quello che abbiamo percepito rispetto alle telecamere" ha concluso il magistrato.

"Quando e' stata riaperta l'indagine - ha poi riferito Marini -, il procuratore capo Vitello ha deciso di iscrivere un fascicolo per omissione di soccorso. Io e Natalini dicemmo che avrebbe potuto non essere scritto perche' l'apparizione" dell'uomo che si vede nella telecamera nel vicolo di Monte Pio, dove a terra c'era David Rossi "e' fugace, non e' detto che lo avesse visto".

Cosi' il magistrato Nicola Marini in commissione d'inchiesta parlamentare sulla morte di David Rossi che ha aggiunto poi: "Tenendo conto che quella presenza e' riscontrabile 35 minuti dopo la caduta di Rossi". "La seconda indagine si conclude con quella che era la sensazione che io, pm, avevo avuto nella primissima fase delle indagini. E cioe' dell'assoluto vuoto probatorio ed elementi che potessero indurre a fare un ragionamento diverso da quello suicidario" ha concluso Marini.

Morte Rossi, bigliettini aperti e lasciati sul tavolo

"I bigliettini" di addio di David Rossi "furono messi sul tavolo, dispiegati e ne leggemmo il contenuto". Lo ha detto il magistrato Nicola Marini in commissione d'inchiesta sulla morte dell'ex manager senese. "Fui richiamato dal luogotenente Cardiello che mi fece notare che all'interno del cestino dell'ufficio di Rossi c'erano dei bigliettini accartocciati. Gli dissi di prenderli" ha aggiunto il pm. Cardiello li mise, su suo ordine, sul tavolo: "Rappresentano le ultime volonta' - ha ricordato Marini sul contenuto -, abbiamo una situazione lineare nella stanza, non rimaneva che andare a vedere il cadavere per chiudere il cerchio".

"I bigliettini furono poi messi non mi ricordo da chi, a tutela, in un libro, per rimanere chiusi e garantire che non fossero dispersi e quel libro rimase nella stanza". "Sempre mentre eravamo nell'ufficio di Rossi per il sopralluogo suono' il suo telefono piuttosto a lungo. Tutti notammo che era la Santanche', il mio collega disse il suo nome a voce alta. Nessuno rispose e smise di squillare" ha concluso Marini.

Marini: "Dai miei ricordi Aglieco non era in ufficio"

Dai "miei ricordi il colonnnello Aglieco non era" nell'ufficio di David Rossi durante il sopralluogo la sera della morte dell'ex capo comunicazione di Mps, il 6 marzo 2013. L'ha detto Nicola Marini, procuratore della repubblica facente funzioni di Siena, davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi.

Marini era il pm di turno la sera in cui mori' Rossi e ha seguito le indagini insieme agli allora colleghi Nastasi e Natalini. Marini ha detto di essere rimasto "meravigliato" dall'audizione di Aglieco, precisando che non fu il colonnello ad avvisarlo della morte di Rossi ma Nastasi, e Aglieco non lo accompagno' fino al piano dell'ufficio di Rossi: lo trovo' davanti che discuteva con un vice questore per la competenza a svolgere le indagini da lui poi assegnata alla polizia.

Marini ha ricordato di non aver mai avuto "grande confidenza col colonnello Aglieco, ci davamo del lei. A me e' sempre sembrato un bravo ufficiale, una persona pratica nelle sue cose. Meravigliato della sua audizione, non capisco perche'. Anche perche' nel mio ricordo non c'era. Se poi come dice lei - ha aggiunto riferendosi al presidente della commissione parlamentare - stesse sull'uscio... ma perche' stare 20 minuti sull'uscio? Puo' darsi, pero' se mi domandate 'C'era Aglieco?'. Non c'era".

Pm:"Se i dati fossero stati diversi da una situazione di suicidio avremmo investigato"

"Se ci fosse stato un solo elemento concreto al quale agganciare un'ipotesi da investigare diversa da quella suicidaria lo avremmo fatto. Non c'era motivo di non farlo". Lo ha detto Nicola Marini durante l'audizione per la morte di David Rossi. "Il terrore di aver fatto delle cavolate, le dichiarazioni fatte dalla famiglia, la mail del 4 marzo, il medico legale che ci da' indicazioni ben chiare su un gesto auto soppressivo, nessuna voce contraria da parte della parte offesa. Se voi leggete tutti gli atti, vi rendete conto che non c'e' un'informativa, una dichiarazione, un'ipotesi rappresentata che sia dissonante da un'ipotesi diversa dal suicidio" ha detto Marini.

"Su questo procedimento non ho mai smesso di essere certo delle mie convinzioni ma non ho mai cercato una via diversa da quella giudiziaria per poter reagire. E questa e' la cosa piu' strana, dovermi difendere da una cosa che ho ben motivato e che e' stata motivata da ben due gip" ha concluso Marini.