Decreto flussi, troppe frodi sugli ingressi: il governo vuole cambiare la legge

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio propone l'ingresso in Italia solo a chi "ha voglia di lavorare".

Di Redazione Cronache
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Decreto flussi, la modifica proposta da Mantovano per le troppe frodi: "Entrerà in Italia solo chi ha voglia di lavorare"

Entrerà in Italia solo "chi ha la concreta e certificata prospettiva di lavorare". Il motivo? Troppe frodi sugli ingressi dei migranti in cui è coinvolta la criminalità organizzata. Finché non cambierà quello che è scritto nel decreto flussi, sarà così. A tal proposito oggi, martedì 30 luglio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha annunciato di voler cambiare la legge sull'immigrazione mentre si trovava in audizione alla commissione Antimafia. Questo cambiamento avviene dopo l'esposto presentato lo scorso 5 giugno dalla premier Giorgia Meloni al procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, in merito alle anomalie registrate negli ingressi tramite il decreto flussi. Stando a quanto riporta l'agenzia Ansa, Mantovano ha detto: "Nell'ultimo decennio tanti governi hanno annunciato cambiamenti al testo unico sull'immigrazione, ma senza dare seguito ai propositi. Noi lo faremo puntando a modificare, sia sul piano amministrativo che normativo, gli atti che hanno portato alle storture". Le frodi legate alla criminalità organizzata, appunto. Per questo, continua il sottosegretario, verrà concesso l'ingresso in Italia " solo a chi ha la concreta e certificata prospettiva di lavorare".

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