Dell'Utri: "Meglio il carcere di questa persecuzione. Sogno sempre Berlusconi"

L'ex senatore di Forza Italia: "I magistrati su di me non hanno niente. Non credevo che arrivassero fino a questo punto"

Di Redazione Cronache
Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi
Cronache

Dell'Utri: "Quella volta che Silvio premiò il cameriere che rubava ad Arcore"

Marcello Dell'Utri rompe il silenzio e spiega il suo punto di vista sulle inchiesta a suo carico e sul presunto coinvolgimento nelle stragi di mafia. "Non credevo che arrivassero fino a questo punto. Questo - dice Dell'Utri a Il Giornale - è una sorta di contrasto assoluto nei confronti miei e di Berlusconi. Un contrasto nato tanti anni fa e che non finisce più. Vogliono dimostrare di avere i muscoli per vincere. La loro è solo una prova di forza. Ma non hanno elementi. Non hanno niente. Solo i muscoli. Non esiste niente di quello che hanno messo in campo. Niente di niente. Solo cattiveria. Questa è una persecuzione. Rispetto a quello che fanno adesso era quasi meglio quando stavo in galera".

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Dell'Utri parla del suo rapporto con Berlusconi. "Lo sogno quasi tutte le notti. Un po' lo sogno da vecchio, a volte da giovane. Mi manca moltissimo. Era un grande conforto. Anche negli ultimi tempi, - prosegue Dell'Utri a Il Giornale - aveva sempre qualche idea, qualcosa di nuovo. Dell'Utri svela un aneddoto. "Per esempio si conosce poco la sua generosità. Mi ricordo un fatto del 1974. Stavo ad Arcore. Ci fu la storia di un cameriere che era stato colto con le mani nel sacco. Era uno slavo. E allora la moglie di Berlusconi gli disse: Silvio, dobbiamo licenziarlo. E lui chiese: Ma perché?. E la moglie: Perché ha rubato, non ti sembra un motivo sufficiente?. Se ha rubato - risponde Berlusconi - aveva bisogno. Quanto prende di paga?". La moglie disse una certa cifra che ora non ricordo, e Berlusconi rispose: Troppo poco, certo che poi ruba. Aumentiamogli la paga. Io rimasi allibito, all'epoca. Poi ho capito tante cose".

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