Dengue, dai paesi poveri a quelli ricchi: ecco cosa sono le malattie neglette

Dengue e le altre venti malattie dei Paesi tropicali rischiando di diventare endemiche anche in Italia, a causa del clima e della globalizzazione

di Redazione Economia
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Emergenza “malattie neglette”: a rischio anche l'Italia

Dengue o "febbre spaccaossa", solo una delle venti malattie cosiddette "neglette" (Dengue, Chikungunya e le altre patologie tropicali) perchè colpiscono Paesi che non hanno risorse per acquistare farmaci e vaccini, e poveri al punto da essere trascurati dalla ricerca stessa. Come affermato dalla Stampa, in questi Paesi si infettano circa un miliardo e 700 milioni di persone l'anno e che con la globalizzazione arrivano laddove prima non sarebbero arrivati, rischiando di diventare endemiche. Così spiega Gianni Rezza, direttore della prevenzione al ministero della Salute e ora Professore di Igiene all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Allo Spallanzani di Roma e nei centri vaccinali specializzati in malattie tropicali è iniziata la campagna vaccinale contro la Dengue. Chi deve immunizzarsi?

"Il vaccino non è per tutti ma per chi deve intraprendere un viaggio nelle zone dove la malattia è endemica, come Brasile, Argentina, India e Sud Est Asiatico. È raccomandato anche a chi ha già avuto una infezione da Dengue, perché reinfettarsi fa aumentare notevolmente il rischio di malattia grave e di morte".

Il vaccino protegge bene?

"L'efficacia complessiva nei confronti dei due sierotipo di Dengue più diffusi a livello globale è dell'80% a 12 mesi dalla seconda dose, contro le ospedalizzazioni è del 90% a 18 mesi. I risultati a lungo termine, a quattro anni e mezzo, hanno dimostrato un'efficacia complessiva del vaccino del 61,2% nel prevenire la malattia e dell'84,1% nel prevenire l'ospedalizzazione. Si tratta di un vaccino a virus vivo attenuato in maniera tale da stimolare una risposta immunitaria senza essere in grado di provocare la malattia."

Come si somministra?

"Il vaccino Qdenga deve essere somministrato da un medico o da un infermiere con iniezione sottocutanea nella parte superiore del braccio. Il ciclo vaccinale si compone di due dosi, la seconda va somministrata a distanza di tre mesi dalla prima."

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Basta il vaccino a proteggerci da nuovi e più diffusi focolai?

"No. Il ministero della Salute ha giustamente inviato una circolare dove agli Uffici di sanità marittima e aerea si chiede di alzare il livello di sorveglianza e di disinfettare gli aerei e le merci provenienti dai Paesi dove circola il virus. Ma con l'arrivo del caldo e la maggiore circolazione della zanzara tigre che trasmette il virus sarà necessario anche aumentare la vigilanza per individuare tempestivamente i casi e disinfestare le aree verdi circostanti i focolai. "