Di Donna, trame per arrivare ad Arcuri. Il mediatore: "Esposito lo conosceva"
Secondo gli inquirenti i due indagati si facevano forti delle loro conoscenze ad alti livelli per ottenere commesse sulle mascherine
Di Donna, le trame segrete per arrivare al commissario Arcuri
Il caso Luca Di Donna non smette di tenere banco. Resta aperto il fascicolo a suo carico e del collega ed amico Gianluca Esposito, accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di influenze illecite. L'ex socio di Giuseppe Conte - si legge sul Giornale - insieme ad Esposito, avrebbe proposto un contratto di consulenza all'imprenditore Buini (l'accusatore), secondo i pm, "per il riconoscimento in loro favore di somme di denaro in percentuale sull’importo degli affidamenti che avrebbero ottenuto dalla struttura commissariale; i due non avevano mancato di rimarcare la vicinanza del Di Donna con ambienti istituzionali governativi". Contratto annullato via pec dallo stesso Buini dopo averlo firmato.
"Io - spiega al Giornale il mediatore dell'incontro Mattia Fella (non coinvolto nelle indagini) - conoscevo l’avvocato Gianluca Esposito. Di Donna non l’ho mai conosciuto né incontrato. In quel periodo non ero in Italia. Sono amico di Buini, all’epoca mi aveva detto che aveva disponibilità di mascherine e mi chiedeva se conoscevo qualcuno per poter fornire questi dispositivi alla struttura commissariale. Lo misi in contatto con Esposito perché pensavo che siccome era stato direttore generale del ministero dello Sviluppo economico potesse avere contatti con la struttura commissariale. Esposito - risponde Fella - mi disse di sì, che aveva avuto contatti con Arcuri, che lo conosceva, non so se dai tempi in cui era stato direttore al ministero dello Sviluppo economico, ma mi disse di sì".