Dolomiti, maxi frana sopra Cortina. Esperti: "Non c'è più ghiaccio in cima"
Distacco della parete sopra San Vito di Cadore. "Quella cresta dolomitica è tremendamente fratturata e cade letteralmente a pezzi"
Dolomiti, maxi frana sopra Cortina. Esperti: "Manca il ghiaccio in cima"
Una maxi frana sopra Cortina d'Ampezzo ha messo paura agli abitanti e non solo. È l’ultima parete dolomitica che il sole illumina al tramonto nella Valle del Boite, - si legge sul Corriere della Sera - ma l’altra sera però, verso le 18,30 quella luce sulla Punta dei Ross si è spenta all’improvviso. A offuscarla è stata un’enorme nuvola di polvere generata da una grande porzione di roccia che si è staccata dalla montagna e precipitando nel vallone sottostante si è sbriciolata in mille pezzi e polvere finissima. Una nuvola che via via si è gonfiata e, spostata dal vento, è scesa sopra le case di San Vito.
È crollata - prosegue il Corriere - una «fetta» della montagna, a 2.400 metri di altitudine, migliaia di metri cubi di materiale (i tecnici ne valuteranno l’entità), ma la frana si è fermata in alto, in una zona non frequentata, senza nessun danno alle persone o alle cose. Nonostante la sua spettacolarità, per le rocce rosse che le danno il nome, quella cresta dolomitica tremendamente fratturata mette i brividi. Perché il destino di quella parete è solo quello di venire giù. Pezzo dopo pezzo. Da domandarsi c’è solo quando e in che proporzioni. Nei nostri studi - spiega Antonio Galgaro, geologo dell’Università di Padova - abbiamo visto che le pareti come questa, esposte a Sud e quindi più sensibili alle variazioni di temperatura, in tutte le Dolomiti evidenziano un aumento dei crolli in quota. Alzandosi lo zero termico, in situazioni come questa, con rocce già molto fratturate, viene a mancare, per il riscaldamento, quella forma di collante dato dal ghiaccio».