Dossier, pene raddoppiate per chi spia. I file sulla Lega chiesti a Bankitalia

Il governo spinge sulla nuova legge. Nuovi dettagli dall'inchiesta sul finanziere Striano

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Cronache

Meloni in pressing per la nuova legge: pene raddoppiate per il dossieraggio

"Abbiamo già fatto un intervento sulle banche dati che è nel disegno di legge cyber: se ci fossero già state queste norme sarebbe stato più difficile fare quello che abbiamo scoperto, anche in termini di pene la risposta sarebbe stata più significativa. Quello che posso fare è auspicare che il parlamento le approvi prima possibile perché sono norme che a questo punto ancora di più diventano molto, molto urgenti". A Pordenone, dove ha preso parte alla cerimonia della firma degli accordi tra il governo e la Regione Friuli-Venezia Giulia sui fondi di coesione, la premier Giorgia Meloni invita le Camere a fare presto per evitare in futuro un altro 'caso Dossieraggio'.

"Bisogna soprattutto sapere chi sono i mandanti e quali sono gli interessi che si nascondono dietro questo sistema da regime", il parere del Capo dell'esecutivo. A fine gennaio il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge sulla cybersicurezza che dovrebbe iniziare l'iter parlamentare alle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia della Camera. Prevede una stretta sugli accessi abusivi, da qui la richiesta del presidente del Consiglio di accelerare i tempi del semaforo verde. 

Come spiega Repubblica, "tra le altre cose, la legge prevede un raddoppio delle pene per i pubblici ufficiali che accedono illecitamente a sistemi informatici, esattamente quello di cui è accusato il luogotenente Pasquale Striano, indagato a Perugia. Oggi la legge prevede una pena che va da uno a cinque anni di reclusione. Si passerebbe a 2-10 anni".

"Il dossier sulla Lega chiesto da Bankitalia"

Il Fatto Quotidiano scrive invece che la Procura di Perugia sta indagando sul dossier pre-investigativo da lui preparato sui fondi della Lega Nord. Secondo quanto ricostruito dal Fatto, a proposito della pratica sui fondi della Lega, "tutto parte non da un input autonomo, ma da una segnalazione dell’Uif, l’ufficio di informazione finanziaria di Bankitalia (quello che prepara le Segnalazione di operazioni sospette, le Sos) che la riceve da un ufficio analogo di San Marino. A quel punto l’Uif la trasmette alla Dia, che a sua volta la manda alla Pna. Striano inizia a lavorarci. E prepara un dossier intitolato Annotazioni finanziarie su operazioni legate alla Lega Nord destinato ad alcune procure".

Prosegue Il Fatto: "La sua informativa contiene Sos ancora sconosciute che però, nel periodo del suo lavoro, e prima che l’informativa giunga alle procure, finiscono anche sui giornali. Striano era la fonte dei cronisti? È il sospetto della Procura di Perugia".