Dossieraggio, Coviello: "Solo curiosità morbosa, non riuscivo a fermarmi". Era in cura da uno psicologo

La difesa del bancario spione prima del licenziamento. Gli avvocati: nessuna attività di dossieraggio

di redazione cronache
Giorgia Meloni e Arianna Meloni
Cronache

Dossieraggio, Coviello chiede perdono per gli accessi abusivi: "Solo una curiosità morbosa"

Continua a tenere banco il secondo caso di presunto dossieraggio (dopo quello di Striano), relativo a Vincenzo Coviello, un bancario di Bitonto che ha spiato mezzo governo e non solo. Oltre 3mila gli accessi abusivi effettuati dal funzionario di banca, poi scoperto e licenziato. Ora lui prova a difendersi, dicendo che non c'è nessun dossieraggio e aggrappandosi alla sua "patologia" che stava cercando di curare. Prima s’è rivolto a un dottore che gli ha prescritto una medicina, "una leggera terapia farmacologica che mi aiutasse a stare più tranquillo e facesse da freno a questa mia compulsività - riporta Il Corriere della Sera - nell’effettuare nell’arco della giornata lavorativa, seppure per pochi secondi, queste attività di ricerca di dati, non sempre legate all’attività lavorativa specifica".

Leggi anche: Sgarbi smonta il caso Coviello: "Era fissato con i Vip. Cercò il mio conto dopo lo scontro in tv con Mughini"

Poi - prosegue Il Corriere - Coviello ha deciso di vedere uno psicologo: "Non nego che è stato molto difficile tenere a freno questa mia curiosità/compulsività". Il secondo medico gli ha consigliato una pausa dal lavoro, aspettativa non pagata di due mesi, che gli consentisse di "completare un percorso psicologico utile a conoscere il mio modo di essere affinché ciò che è successo non accada mai più, magari anche con un cambio di mansione". Ma l'8 agosto la banca lo ha licenziato e a settembre è partita l’inchiesta penale con l’accusa di "procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato", per via del calibro istituzionale di alcuni correntisti spiati: dalla premier Meloni a sua sorella Arianna, al presidente del Senato La Russa. "Possiamo escludere che sia stata compiuta una attività di dossieraggio, di qualsiasi dimensione e natura, o che vi sia stata cessione di dati a terzi", assicurano adesso i suoi avvocati difensori.

Tags:
coviellodossieraggioinchiestasorelle meloni