Dossieraggio, "sono emersi ulteriori accessi abusivi". Striano-Laudati, la Procura di Perugia non si ferma

Dopo la richiesta degli arresti per i due indagati, respinta dal Gip, il procuratore Cantone rilancia: "Ci sono nuovi sviluppi""

di redazione cronache
Tags:
dossieraggiolaudatistriano
Raffaele Cantone
Cronache

Dossieraggio, nuove indagini su Laudati e Striano. La versione del procuratore Cantone

Sembrava essere vicino a una svolta, dopo mesi di silenzio, il caso del presunto "dossieraggio", ma invece resta ancora tutto aperto e non si esclude nessun possibile scenario. La procura di Perugia ha chiesto l'arresto dell'ex pm Antonio Laudati e del tenente della Gdf Pasquale Striano nell'indagine sui dossieraggi confezionati attraverso accessi non autorizzati alla banca dati della Dia, ma il gip ha rigettato l'istanza. Alla luce della decisione del gip, la procura guidata da Raffaele Cantone ha fatto ricorso al Riesame a metà luglio e l'udienza è stata fissata per il 23 settembre. Saranno trasmessi alla commissione Antimafia "nei prossimi giorni" gli atti relativi all'indagine sui presunti dossieraggi.

Leggi anche: Caso Palamara, Cantone smentisce Nordio: "Nessun atto è stato tenuto nascosto"

Lo ha reso noto la procura di Perugia. La trasmissione sarà fatta "essendo venuto meno oggi il segreto" dopo che "gli atti che sono stati trasmessi al Gip con la richiesta cautelare" relativa all'ex sottufficiale della guardia di finanza e all'ex magistrato in servizio alla procura antimafia. Richiesta rigettata dal Gip e per la quale la Procura ha fatto ricorso al riesame. Raffaele Cantone entra nel dettaglio di questa indagine: "Non è prevedibile una conclusione in tempi brevi" in quanto, dagli accertamenti, - spiega Cantone e lo riporta Il Tempo - sono emersi ulteriori episodi di possibili accessi abusivi" al sistema delle segnalazioni di operazioni sospette.

A renderlo noto è stata la stessa Procura della Repubblica di Perugia. In questo periodo, prosegue il procuratore Cantone, "si è ulteriormente intensificato il rapporto di collaborazione con la Direzione nazionale antimafia che, oltre a svolgere doverose funzioni di coordinamento, ha effettuato approfonditi ulteriori accertamenti sulla propria Banca dati, fornendo importanti riscontri alle indagini in corso".