Dossieraggio: ecco la squadra Fiore, vip spiati da militari del governo
Dipendenti della Presidenza del consiglio e del ministero della Difesa raccolgono e cedono all'esterno informazioni riservate
Dossieraggio, vip spiati da militari ed ex del Governo: ecco la "squadra Fiore"
Come un sasso che lanciato in uno stagno genera dei moti d’acqua circolari che si propagano sempre di più, così l’inchiesta sul presunto dossieraggio non accenna a fermarsi. Anzi, sta assumendo contorni sempre più grandi e sfumati. Dopo il filone di Perugia, nel quale sono indagati il luogotenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano e il sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, e dopo quello vaticano, del quale abbiamo dato conto, un altro ramo si è aperto. Attenzione, parliamo di un canale parallelo, ma che rischia di far tremare in egual modo le fondamenta della democrazia italiana.
Tutto parte da un’inchiesta di Today.it, secondo cui personaggi denominatisi appartenenti a una “squadra Fiore”, sfruttando la loro posizione di militari ed ex militari, alle dipendenze della Presidenza del consiglio o del ministero della Difesa, avrebbero avuto accesso alle banche dati dello Stato ed avrebbero estratto notizie riservate su persone e imprese italiane.
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Lo scopo sarebbe venderle: documenti come le Sos, le segnalazioni di operazioni sospette dell'Unità di informazione finanziaria istituita presso la Banca d'Italia, e le comunicazioni dello Sdi, il sistema d'indagine del ministero dell'Interno, sono pagate decine di migliaia di euro. I file alla fine vengono consegnati a entità italiane e straniere, facendo così perdere ogni controllo sul loro utilizzo. Un fatto gravissimo: nello Sdi vengono infatti registrati particolari intimi della vita privata, come i pernottamenti in hotel e i controlli stradali di ciascuno di noi.
Come riportato dal sito Today.it, alcuni testimoni-whistleblower, in cambio della garanzia dell'anonimato, hanno mostrato le prove di quanto sta ancora accadendo. Si tratta di date e numeri di protocollo delle interrogazioni ai terminali, che le autorità governative e la magistratura, con i loro poteri di indagine, potrebbero facilmente verificare. Ogni interrogazione dovrebbe infatti lasciare come traccia il codice identificativo dell'operatore che l'ha eseguita: da lui si possono ripercorrere la storia del documento e gli eventuali passaggi di mano.
Secondo gli stessi testimoni, per quanto è di loro conoscenza diretta, almeno finora non ci sarebbero invece prove di legami con Pasquale Striano. La squadra Fiore non avrebbe infatti alcun contatto con organi giudiziari come la Dna o i mezzi d'informazione. Il suo reclutamento è ancor più profondo nella struttura dello Stato: una sorta di servizio segreto parallelo, al di fuori del controllo delle istituzioni.
Non tutti i nomi sarebbero conosciuti agli appartenenti, in quanto tra di loro si chiamano con soprannomi o abbreviazioni: come Rosà, che sarebbe il punto di riferimento del gruppo, Ciccio, Carlé. I loro percorsi di addestramento e i corpi di provenienza sarebbero inoltre diversi: specialisti formati negli anni al Centro intelligence interforze del reparto informazioni e sicurezza della Difesa, esperti esterni assegnati all'Agenzia per la cybersicurezza nazionale che dipende dalla Presidenza del consiglio e militari delle forze dell'ordine. Secondo l'inchiesta di Today.it, invece, non risulterebbe la partecipazione di funzionari della polizia di Stato.
Ai clienti in cerca di informazioni riservate sui protagonisti dell'economia italiana, Rosà, Ciccio e i loro colleghi non si presenterebbero come dipendenti o ex dipendenti dello Stato, ma come rappresentanti a Roma di una società di investigazioni americana che avrebbe sede nella Lower Manhattan a New York. Vittime delle attività di dossieraggio sono famosi imprenditori. Secondo la testimonianza dei whistleblower, la squadra Fiore avrebbe estratto e fatto arrivare all'esterno, tra le tante, la segnalazione di operazione sospetta protocollata con il numero Uf23132810, acquisita il 3 luglio 2023. Riguarderebbe un importante imprenditore italiano.
Altra incursione nel database della Banca d'Italia: il trasferimento all'esterno del file della Sos protocollata con il numero Uf22071886, segnalata all'Unità di informazione finanziaria il 28 luglio 2022. Si tratterebbe di una imprenditrice. Ma anche in questo caso non sono stati rivelati i particolari. C'è poi il traffico di informazioni dell'Uif false, per il quale il 28 febbraio 2024 la Banca d'Italia ha diramato un allarme.