Droga stupro, "Al Festival del cinema con lo zainetto pieno". La confessione

Nel suo portafoglio clienti anche "er senatore", identità sconosciuta. "Abita proprio davanti alla Cassazione"

Cronache
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Droga stupro, "Al Festival del cinema con lo zainetto pieno"

L'inchiesta sulla droga dello stupro nella "Roma bene" continua. Emergono nuovi dettagli sulla maxi operazione che ha portato all'arresto di 39 persone, tra cui la sorella di Ornella Muti, Claudia Rivelli. La rete di spaccio era ben organizzata e molti dei clienti erano anche pezzi grossi. La confessione di una pusher 30enne aiuta a a capire il giro d'affari. "Eh sì, io - spiega al Corriere della Sera - ero una spacciatrice. Calcola che quando ci stava il Festival del cinema — prosegue orgogliosa la donna — io là ci andavo con lo zainetto pieno, cioè ci stavano giornalisti, cioè ci stava di tutto di più...". A trent’anni la pusher vanta già un invidiabile portafoglio clienti che include perfino un senatore della Repubblica.

Di lui - prosegue il Corriere - si sa soltanto che «abita di fronte alla Corte di Cassazione», che è affezionato al «profumo», come viene chiamata pudicamente la molecola dello stupro. Ma nelle intercettazioni non ci sono altri riferimenti o dettagli e i carabinieri del Nas non sarebbero ancora riusciti a individuarlo. Il coinvolgimento nell’inchiesta di un sacerdote, oltre a professionisti come un architetto, un avvocato, un medico e giornalisti — per non parlare del senatore — e di un vigile urbano, finisce per aggravare il quadro della situazione. I magistrati hanno mosso anche l’accusa di autoriciclaggio per chi «eseguiva operazioni di trasferimento di denaro proveniente dall’attività di importazione e cessione di stupefacenti in modo da ostacolarne l’identificazione della provenienza delittuosa".