Edith Bruck: "Il Papa sbaglia, a Gaza non c'è un genocidio. Nulla è stato come la Shoah"
Non solo la comunità ebraica, anche la scrittrice e poetessa 93enne sopravvissuta all'Olocausto critica le parole di Bergoglio
Edith Bruck contro il Papa: "Quando vengono bruciati milioni di bambini si può parlare di genocidio"
Papa Francesco ha apertamente parlato di "genocidio a Gaza". Parole che non sono piaciute alla comunità ebraica. Frasi che vengono stigmatizzate dall'ambasciata israeliana presso la Santa Sede che non solo ricorda come il "il 7 ottobre c'è stato un massacro genocida" e rivendica "diritto all'autodifesa di Israele" ma ammonisce: "qualsiasi tentativo di chiamare questa autodifesa con qualsiasi altro nome significa isolare lo Stato ebraico".
A rincarare la dose arrivano anche le critiche al Papa da parte di Edith Bruck, 93 anni, scrittrice e poetessa sopravvissuta all'Olocausto. "Mi dispiace - dice Bruck a La Repubblica - che il Papa abbia parlato di genocidio. È una parola inadeguata, che viene usata con troppa facilità, di fatto ridimensionando l'unico vero genocidio della storia, quello che abbiamo vissuto noi: la Shoah".
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"Non voglio - prosegue Edith Bruck a La Repubblica - ridimensionare le morti di donne e bambini, non c'è una vita che vale più di un'altra, non ci sono vittime di serie A e di serie B. Ma non è genocidio", aggiunge. Con il Papa vorrebbe parlare "dello tsunami di antisemitismo che sta travolgendo l'Europa. Vorrei che la voce del Papa si alzasse forte su questo tema e invece non la sento come vorrei. La frase del Papa non l'approvo. Il genocidio è un'altra cosa. Quando vengono bruciati milioni di bambini si può parlare di genocidio". Per Bruck quella di Gaza è "una tragedia che ci riguarda tutti. Ma non si sta distruggendo tutto il popolo palestinese. Questa è una cosa che vuole fare Hamas", afferma.