Egitto, mentre Regeni moriva la Francia gli vendeva sistemi anti dissidenti
Lo rivela un'inchiesta di Disclose. "Complicità col regime dal 2014 al 2021". E ora l'Italia sta per siglare accordi commerciali e strategici con Parigi
Egitto, la Francia vendeva sistemi antidissidenti ad Al-Sisi
La Francia ha venduto all'Egitto un sistema di sorveglianza totale della popolazione. Un apparato in grado di scovare i dissidenti. L'accordo tra Parigi e il presidente Al-Sisi risale al periodo compreso tra il 2014 e il 2021, proprio quindi nel pieno della scomparsa e dell'omicidio di Giulio Regeni, trovato morto al Cairo il 3 gennaio 2017. Lo ha rivelato - si legge su Repubblica - il sito investigativo Disclose, che ha lanciato un’inchiesta sui rapporti segreti tra Parigi e il regime di Al Sisi. E sostiene che una delle società coinvolte, la Nexa, sia stata messa sotto indagine dalla procura di Parigi lo scorso 21 ottobre per "complicità negli atti di tortura e nelle sparizioni forzate in Egitto tra il 2014 e il 2021".
La notizia arriva proprio alla vigilia del vertice Draghi-Macron, che venerdì mattina firmeranno - prosegue Repubblica - il “Trattato fra la Repubblica francese e la Repubblica italiana per una cooperazione bilaterale rafforzata”. L’intesa è destinata a cambiare gli equilibri in Europa. Nell’assoluto riserbo sul testo, l’Eliseo ha voluto spiegare quello che il patto non è. Non è vero, hanno precisato gli sherpa di Macron, che il patto andrebbe a "rafforzare un atteggiamento predatore della Francia sull’economia italiana".
LEGGI ANCHE
Madre di Regeni: 260 pagine autopsia raccontano diritti in Egitto