Energia alle stelle, a Siena lampioni accesi dalle 9 del mattino: che spreco
A Siena i cittadini sono alle prese con bollette salatissime, ma gli enti pubblici sprecano energia. E’ accettabile?
Sprechi degli enti pubblici. Luci accese alle 9 del mattino nel centro storico di Siena mentre l’energia è alle stelle. Nessuno interviene
Sta succedendo di nuovo a Siena. L’energia costa oro, basti guardare il prezzo della benzina oltre i 2 euro, ma nella città toscana i lampioni sono accessi alle 9 del mattino. Viva lo spreco, viva l’abbondanza, verrebbe da dire. Ma è accettabile una situazione del genere? I cittadini sono alle prese con bollette salatissime, anche 4 volte quelle di pochi mesi fa, e il Comune di Siena si permette di sprecarla così? Tanto la pagano ancora i cittadini, indirettamente con le tasse.
Cosa ne penserà il premier Mario Draghi, quello che disse: “Cosa preferiamo la pace o il condizionatore acceso tutta l’estate?”. Ma quali condizionatori? Qua siamo allo spreco puro!
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A Siena, come avevamo raccontato settimane fa, i lampioni del centro storico si accendono di giorno. E’ successo di nuovo, martedì scorso. Si vedono le luci nelle foto inviateci da alcuni lettori nella via principale, Banchi di Sopra, in via di Città, alla Costarella, a Fontebranda, a 100 metri dalla bellissima Piazza del Campo.
Come a maggio facemmo vedere le immagini del centro storico della città, tutto illuminato dai lampioni artificiali con il sole a picco nel cielo così è oggi. Non è cambiato nulla. Dal Comune nessuna comunicazione che possa spiegare l’accaduto.
Gli enti pubblici avrebbero il dovere di una maggiore vigilanza sugli sprechi dell’illuminazione pubblica eppure...
Avevamo raccontato situazioni simili e intermittenti accadute a San Benedetto del Tronto e a Bologna mentre il premier sbraitava contro anche solo l’uso dell’energia.
In queste ore Fatih Birol, uomo ai vertici dell’Agenzia internazionale dell’energia, che la decisione della Russia di ridurre le forniture di gas ai Paesi europei potrebbe portare a ulteriori gravi problemi. “L’Europa dovrebbe essere pronta nel caso in cui il gas russo fosse completamente interrotto”, ha detto un’intervista al Financial Times. Il problema vero resta l’inverno ma i movimenti dei russi fanno pensare che si voglia evitare che i Paesi che acquistano gas da Mosca preparino gli stoccaggi per la stagione più rigida.
Intanto il ministro della transizione ecologia Cingolani ha deciso di non passare dallo stato di pre-allarme a quello di allarme per non far lievitare ancora i prezzi e favorire gli speculatori. Ma Terna, che controlla la rete elettrica nazionale è stata attivata per l’acquisto di carbone e capire come ridurre il costo del metano.
La situazione si fa incandescente. E intanto a Siena non cambia niente.