Erba, Garofano: "La revisione? Fuoco di paglia. Olindo e Rosa come Bossetti"
Parla l'ex comandante dei Ris Luciano Garofano, da sempre convinto della colpevolezza dei coniugi Romano. Intervista
Strage di Erba, Garofano: "La revisione? Un fuoco di paglia. Olindo e Rosa colpevoli come Bossetti. Ecco perchè"
“Il grande bluff”. Con questo richiamo alla pellicola francese l’avvocato generale dello Stato, Domenico Chiaro, ha lanciato una frecciata ai difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi, oggi alla prima udienza di quello che potrebbe diventare il nuovo processo sulla strage di Erba. Una richiesta di “riaprire” il caso voluta non solo dai legali dei due coniugi, ma anche dal sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser, e che i giudici della Corte d’Appello di Brescia hanno ritenuto ammissibile. Una lunga udienza, quella di oggi, in cui sono intervenute le parti civili costituitesi, tra cui Azouz Marzouk, e in cui si è tornati a dibattere sulle famose “tre prove regine” che hanno portato alla condanna all’ergastolo di Olindo e Rosa. Il riconoscimento degli assassini da parte di Mario Frigerio, la macchia di sangue rinvenuta sul battitacco dell’auto di Romano e la confessione dei coniugi, poi ritrattata, sono stati sommariamente oggetto di un botta e risposta tra la procura generale e la difesa, che ha chiesto e ottenuto un rinvio per poter esaminare le memorie delle altre parti.
LEGGI ANCHE: Erba, Tarfusser: "Ecco le nuove prove che assolvono Olindo e Rosa". Le carte
LEGGI ANCHE: Erba, da Frigerio inattendibile alle prove fotografiche: quello che non torna
Il prossimo round si terrà il 16 aprile, ma innocentisti e colpevolisti continuano a infiammare il dibattito sulla stampa e in tv. Su Affaritaliani.it abbiamo dato voce a coloro che credono nell’innocenza di Olindo e Rosa; ora, all’esito di questo primo tassello verso una possibile riapertura del processo abbiamo interpellato Luciano Garofano, ex comandante dei Ris da sempre convinto della correttezza del processo e, quindi, della condanna dei coniugi.
Garofano, iniziamo della prova che più Le compete, quella scientifica della macchia di sangue trovata sull’auto di Olindo
Che delle superficialità ci siano state questo è indubbio, che non si siano rispettati i protocolli è acclarato. Ma ad esaminare la scena non furono né il Ris né la Polizia scientifica né esperti dell’Università, quindi persone che conoscono i protocolli. Inoltre si parla di rilievi compiuti 18 anni fa… nel frattempo le cose sono cambiate in maniera radicale, così come l’attenzione alla scena del crimine. Non posso non ammettere che le cose non furono fatte in maniera adeguata, ma da qui a ritenere che si possa addirittura parlare di una frode processuale… beh questo non lo credo.
Perchè lo esclude?
Per carità, ci sono stati processi anche di infedeltà delle Forze di Polizia, ma io ragiono con i piedi per terra. Che motivo c’era di cercare delle tracce invisibili? Se si trattasse di frode processuale chi l’ha commessa avrebbe preparato meglio il tutto… Invece l’ispezione dell’auto è stata fatta davanti a Olindo, senza trovare nulla con le luci forensi. Solo allora si è proceduto con il luminol, trovando addirittura quattro macchie, di cui una, sul battitacco, ha fornito il profilo di Valeria Cherubini. Insomma, è stato tutto abbastanza affidabile, sebbene viziato da leggerezze di un piccolo comando dell’Arma.
Insomma, un errore “tecnico” non inficia necessariamente una prova?
Posso solo dire con grande preoccupazione che ancora oggi si continuano a fare errori; nonostante esistano i Ris e la polizia scientifica il territorio nazionale non è coperto solo da loro, e quindi soprattutto nel primo intervento si commettono ancora errori. Sicuramente sono diminuiti, le tecniche sono migliorate tantissimo e sono molto più sensibili, quindi oggi bisognerebbe essere ancora più attenti.
Ci sono altri casi in cui la revisione è stata negata nonostante, appunto, qualche “leggerezza tecnica”. Penso, per esempio, all’omicidio di Yara Gambirasio e alla presunta “cattiva conservazione” dei campioni biologici di Bossetti
In quel caso avrei preferito che i giudici autorizzassero le analisi, perché rimane il dubbio soprattutto nell’opinione pubblica. Ma se si rileggono i passaggi e le trascrizioni del dibattimento ci si rende conto che tutto è stato passato ai raggi x, e che si è discusso di tutto durante il processo!
Ma ci sono anche altri casi illustri…
Ad esempio?
Nel caso dell’omicidio di Pietro Licari il procuratore pensava ci fossero stati degli errori, quindi dei dubbi, delle perplessità sulla raccolta dei reperti e sull’allora analisi, ma si trattava anche in quel caso di un fuoco di paglia! Abbiamo dibattuto per due anni, ma era tutto assolutamente chiaro.
E nel caso di Erba?
In generale ritengo che a volte si esageri nel voler rivedere tutto. Meno male che c’è un po’ di oculatezza, anche perché la revisione è un istituto importante ma ci devono essere nuove prove scientifiche o testimonianze non utilizzate… ci devono essere “cose” che meritano di essere affrontate… altrimenti si riaprono processi e non si chiudono mai.
Nel caso specifico di Olindo e Rosa ritengo che tutto quanto contenuto nelle richieste di Tarfusser e della difesa sia già stato affrontato in primo grado! Non mi sembra che ci siano novità. Anche la confessione di Frigerio e dei Romano sono state dibattute! Ben vengano, insomma la discussione e la riflessione, ma attenzione a che ci siano nuovi contenuti e nuove prove che permettano di rivedere davvero come si sono svolti i fatti.