Eredità Agnelli, legali Elkann: "Non è reato evadere la tassa di successione"

Ma l'accusa ribatte: "Si tratta di truffa ai danni dello Stato"

Di Redazione Cronache
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sullo sfondo Margherita Agnelli in primo piano  Lapo , John Elkann e  Ginevra Elkann
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Eredità Agnelli, la residenza di Marella Caracciolo e la tassa di successione

Continua la faida per l'eredità degli Agnelli. Prima di Pasqua si scoprirà se l'inchiesta relativa ai sequestri di documenti ordinati dalla Procura di Torino nei confronti dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann e del commercialista Gianluca Ferrero, dovrà interrompersi o proseguirà. Si attendono - si legge su Il Fatto Quotidiano - i provvedimenti legati all’inchiesta per reati fiscali e truffa ai danni dello Stato e dell’Agenzia delle Entrate, nata dopo un esposto della madre, Margherita Agnelli. Il caso è relativo alla residenza di Marella Caracciolo e alle tasse di successione. A giorni il tribunale del Riesame renderà pubblica la decisione sulla legittimità dei sequestri.

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L’udienza di ieri - prosegue Il Fatto - ha visto il confronto tra i pm e i legali degli indagati. La Procura aveva recentemente notificato un decreto che confermava i precedenti sequestri, indicando come nuovi indagati Lapo e Ginevra Elkann e, in particolare, indicando il nuovo reato di truffa ai danni dello Stato. I legali degli Elkann hanno affermato - e lo riporta Il Fatto - che il mancato pagamento della successione è solo un'irregolarità amministrativa. L’accusa, invece, sostiene che il reato di truffa ai danni dello Stato è legato agli eventuali "artifizi e a raggiri" compiuti sulla residenza della nonna e attorno alla "Dicembre".