"Codice Ateco? Io, escort, non aprirò mai la Partita Iva"

Dopo la discussa introduzione del Codice Ateco per le lavoratrici del sesso abbiamo chiesto ad una di loro cosa cambia, se cambia...

di Andrea Soglio
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Codice Ateco per le escort: parla una professionista del settore

“Aprire una partita iva? Non ci penso nemmeno…”. Antonella (nome di fantasia) è una giovane donna che da anni lavora (anche) come escort. Professione oggi sulle prime pagine dei giornali per via della decisione dell’Istat di concedere uno specifico Codice Ateco, codice che dà quindi la possibilità alle “sex workers” di mettersi in regola con il fisco. Un primo via libera ad una sorta di legalizzazione, che tanto fa discutere.

“Ci sono tante cose da dire; la prima è che si tratta di una cosa troppo personale e privata per essere in qualche maniera generalizzata e persino legalizzata. Io ho cominciato anni fa; pochi clienti, scelti con cura, piuttosto ricchi, giusto per pagarmi i costi della vita da studente universitaria fuori sede poi, con il passare degli anni ed il primo lavoro è diventata una attività che svolgo quando voglio concedermi qualche sfizio o ho necessità economiche improvvise…”

Tipo?

“Beh, sono diversi quelli che pagano non con i contanti, ma con regali, oggetti. Con un cliente mi sono accordata così: niente cash, ma un frigorifero nuovo. Io ne avevo bisogno, lui lo ha fatto fatturare alla sua azienda e consegnare a casa mia. Contenti tutti, affare fatto”

Niente tasse, quindi…

“Certo; essendo un di più ci manca solo che debba anche andare dal commercialista, con i relativi costi, a cui aggiungere le tasse da versare. Capisci bene che dovrei in qualche maniera “lavorare” molto di più per avere gli stessi introiti di oggi… Non mi conviene. E poi significa anche certificare al paese questa parte della mia vita sempre rimasta nascosta a tutto e tutti…”.

Ma, al di là del suo caso personale, cosa pensa di una eventuale legalizzazione della prostituzione?

“Sappiamo benissimo che le realtà sono molteplici. Un conto sono le organizzazioni criminali che gestiscono mercati da strada. Qui la legalizzazione, regolamentazione ed in qualche maniera difesa di queste donne è sacrosanta. Ma per chi lo fa in modo individuale e privato come me vedo il discorso molto più complesso. Per non parlare poi di Onlyfans, che ha aperto un mondo fatto da migliaia di ragazze e donne difficili anche da catalogare come prostitute"

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