Fabrizio Labanti: "Per curare le calvizie il trapianto di capelli non serve”

L’autotrapianto di capelli è la scelta migliore nella cura delle calvizie? Lo abbiamo chiesto a Benesserecapelli

Di Redazione Cronache
Fabrizio Labanti “Per curare le calvizie il trapianto di capelli non serve”
Cronache

Calvizie, la scelta migliore è l'autotrapianto di capelli? Parola all'esperto 

Quando una persona, uomo o donna che sia, si ritrova a dover fare i conti con la perdita dei propri capelli non è mai un bel momento. Sono moltissime le persone che sovrastimano l’importanza dei capelli e questo può essere pretesto di malesseri e sopratutto può portare chi ne è colpito ad accanirsi nella ricerca spasmodica di soluzioni terapeutiche che lasciano il tempo che trovano; il tutto contornato da un alone di speranza illogica che, in molti casi, non apporta nessun tipo di vantaggio.

L’italiano Fabrizio Labanti, hair designer di grandissimo successo e CEO di Benessere Capelli, ha trovato la soluzione a questo problema brevettando il suo Patch Cutaneo, ossia il primo trapianto di capelli non chirurgico, non invasivo e reversibile che nulla ha a che vedere con le comuni protesi.

Durante la procedura si selezionano i capelli simili a quelli del cliente e, dopo aver effettuato un calco della testa, viene creato un avatar nel quale viene posizionato un patch sul quale vengono innestati i capelli veri mediante un procedimento simile a quello chirurgico ma in totale assenza di dolore. Terminato il “trapianto” sull’avatar si va a posizionare il patch presente su quest’ultimo direttamente nella zona interessata del cliente utilizzando dei collanti simili a quelli dei cerotti.


Il patch è realizzato in poliuretano medicale, traspirante e anallergico e, una volta applicato, si procede con l’integrazione che permette ai capelli “nuovi” di integrarsi con quelli già esistenti affinché il risultato estetico sia naturale e invisibile.

Qual è la differenza con le comuni protesi?


A differenza di quest’ultime l’iniezione viene eseguita a mano tenendo conto dell’iniezione naturale dei capelli, andando a riprodurre anche eventuali vortici o avvallamenti presenti sulla testa del paziente. I capelli sono di natura europea per garantire la libertà di effettuare qualsiasi lavoro tecnico e per garantire anche la qualità stessa del capello iniettato.

Un’altra differenza con le tradizionali protesi è il front che può essere realizzato secondo foltezze graduali per simulare in tutto e per tutto il front naturale di un cliente.

Ci racconta Labanti: “Siamo in grado di gestire qualsiasi caso, da quello fashion a quello oncologico con lo stesso sistema, ed è applicabile a qualsiasi età, anche nei bambini in quanto essendo “elastico” permette alla scatola cranica di crescere senza comprimere minimamente la testa del bambino"

Il Patch Cutaneo ha anche avuto un progetto di ricerca scientifica nel campo oncologico presso l’ospedale di Ravenna che ha avuto eccellenti risultati sulle pazienti trattate. Una volta indossato, il patch diventa parte integrante del cliente, diventando invisibile all’occhio, impercettibile al tatto e impercettibile dal cliente che potrà fare qualsiasi sport/attività fisica, massaggi cranio sacrali, acconciature e “sport

Tags:
calviziefabrizio labanti