Berlusconi, giallo testamento in Colombia: 2% Fininvest a Di Nunzio. "Falso"
Il peschereccio, i tamponi, i documenti: una storia incredibile. Sentita anche Marta Fascina come testimone
Il testamento "falso" di Berlusconi in Colombia
Marco Di Nunzio, imprenditore torinese in Colombia, il 29 settembre scorso ha pubblicato presso un notaio di Napoli un presunto testamento di Berlusconi in cui gli viene riservato tra l’altro il 2% di Fininvest. Per Di Nunzio, Berlusconi avrebbe espresso il testamento il 21 settembre 2021 davanti a un notaio di Cartagena, in Colombia. Ma l’ambasciata italiana ha chiarito che il Cavaliere non è mai entrato in Colombia. Per Di Nunzio, Berlusconi non risulta alla frontiera perché giunto in peschereccio; in più ha presentato un presunto tampone Covid del Cavaliere. I magistrati hanno verificato che Berlusconi non era lì quel giorno.
L'incredibile vicenda viene raccontata oggi dal Corriere della Sera, che spiega che Marta Fascina, "è stata ascoltata in gran segreto dalla Procura di Milano come testimone nell’inchiesta su Marco Di Nunzio: cioè sul 55enne imprenditore torinese in Colombia, già artefice della lista civetta Bunga-Bunga". Di Nunzio, spiega Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, è indagato per aver pubblicato il 29 settembre 2023 in Italia presso un notaio a Napoli un presunto testamento del Cavaliere che in apparenza il 21 settembre 2021 davanti a un notaio di Cartagena gli aveva destinato 26 milioni, uno yacht, le ville ad Antigua nelle Antille, e soprattutto il 2% della Fininvest.
Continua il Corriere della Sera: "Il 6 novembre Di Nunzio, pur già indagato, ha chiesto (invano) al Tribunale civile il sequestro di parte dei beni degli eredi Berlusconi a garanzia delle proprie pretese". E i documenti presentati da Di Nunzio? "Non è dato sapere come Di Nunzio abbia acquisito la disponibilità di questo documento sanitario personale di Berlusconi", osserva al Corriere della Sera il giudice Pierluigi Perrotti, che però, oltre alla «evidente anomalia della sequenza di tre testamenti redatti nello stesso giorno davanti allo stesso notaio», sottolinea come già la firma di Berlusconi in calce a due delle tre versioni risulti presa su Internet dal sito «freenewsonline». Inoltre il notaio Jimenez Najera «ha dichiarato che Berlusconi non si è mai presentato nel suo studio»; e perfino l’interprete Aura Cenzato ha disconosciuto traduzioni e timbri, conclude Ferrarella sul Corriere della Sera.