FdI, Signorelli studiava da portavoce di Diabolik: "Che comunicato di m..."

L'ultrà della Lazio ucciso si appoggiava all'ex capo ufficio stampa del ministro Lollobrigida per scrivere comunicati e per far passare suoi messaggi

Di Redazione Cronache
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Paolo Signorelli
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FdI, Signorelli aiutava Diabolik nella comunicazione, faceva arrivare alla stampa messaggi dell'ultrà ucciso

Emergono nuovi dettagli sul legame di amicizia tra Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, l'ultrà della Lazio ucciso e considerato uno dei più potenti criminali di Roma e Paolo Signorelli, l'ex portavoce del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, che si è autosospeso dopo lo scandalo emerso in seguito alle frasi antisemite pronunciate dai due amici nei loro messaggi Whatsapp. Particolarmente offensivi quelli sul giornalista Gad Lerner definito "ebreo" e "porco". Prima ancora di vestire i gradi di capo della comunicazione di Lollobrigida, - riporta La Repubblica - Signorelli aiutava Piscitelli a far passare notizie sui giornali della destra romana e a scrivere comunicati, oppure gli dava la sua disponibilità per curare eventi legati agli Irriducibili, il gruppo ultrà di cui faceva parte Diabolik.

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Dalle chat WhatsApp - prosegue La Repubblica - emerge come Diabolik fosse particolarmente esigente. Quando Signorelli, secondo Piscitelli, sbaglia un comunicato lo riprende severamente: "Hai fatto un comunicato di merda". Detto ciò, tra i due c’era un rapporto idilliaco interrotto solo dall’omicidio del malavitoso (7 agosto 2019), ucciso nella capitale con una modalità tipicamente mafiosa, tant’è che la procura di Roma ritiene che i mandanti vadano ritrovati negli ambienti della camorra. Diabolik, dunque, spesso si appoggiava a Signorelli per esigenze comunicative. Gli aveva chiesto di sviluppare un’inchiesta giornalistica che dimostrasse il peso degli abbonamenti nei bilanci della società della Lazio, questa mossa - in base a quanto risulta a La Repubblica - doveva serviva a far capire al presidente della Lazio Claudio Lotito la forza di Diabolik nel controllo della tifoseria organizzata, cosa di cui Lotito avrebbe dovuto tener conto.