Femminicidi, Wanda Ferro: "Puntare sull’autonomia economica. Dal governo un Dl Sicurezza per tutelare i cittadini"
L'intervista al Sottosegretario di Stato al Ministero dell'interno Wanda Ferro
Femminicidi, Wanda Ferro: "Puntare sull’autonomia economica. Dal governo un Dl Sicurezza per tutelare i cittadini"
"La violenza di genere? Oggi l'urgenza è ricostruire modelli sani e contrastare la dipendenza economica" delle donne verso gli uomini. A pochi giorni dall'approvazione del Dl Sicurezza, Affaritaliani.it ha incontrato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell'interno Wanda Ferro per parlare dei provvedimenti del governo per contrastare la violenza di genere ma anche di supporto legale per le forze dell’ordine e le bodycam.
Sottosegretario, si allunga la lista dei femminicidi. Cosa sta facendo il Governo per contrastare questa piaga sociale?
Abbiamo compiuto passi importanti. L’Italia oggi può vantare una delle legislazioni più avanzate in Europa in materia di tutela delle donne, rafforzata con le norme del 2019 sul Codice Rosso. Con la recente approvazione, il 7 marzo, del disegno di legge che introduce il reato autonomo di femminicidio punito con l’ergastolo, il Governo Meloni ha dato segnali chiari: oltre all’inasprimento delle pene per reati come maltrattamenti, stalking e revenge porn, abbiamo posto al centro la vittima: ora può essere ascoltata direttamente dal PM, così come i familiari in caso di decesso.
Ma non ci fermiamo alla repressione. La violenza di genere è una questione culturale. Serve una rivoluzione educativa che parta dalla scuola e dalla famiglia. È lì che si forma il rispetto per la vita altrui. Non possiamo nasconderci dietro formule ideologiche: il tema del patriarcato non descrive la nostra realtà, in cui la maggioranza degli uomini rispetta le donne.
Al contrario, ritengo che il problema derivi da una cultura che ha esaltato i diritti dimenticando i doveri, cancellando valori e punti di riferimento. Una cultura che trasforma in diritto ogni desiderio, che abitua i giovani ad ottenere tutto senza sacrificio, che non prepara alla competizione e quindi all’insuccesso. Una mentalità che ha cresciuto generazioni fragili, incapaci di affrontare il rifiuto, le difficoltà e le responsabilità, spesso intrappolate in relazioni ossessive.
Qualche esempio?
Penso alla serie "Adolescence", che racconta con durezza il vuoto educativo e affettivo delle nuove generazioni: ci ricorda quanto sia urgente ricostruire modelli sani. E poi bisogna contrastare la dipendenza economica che rende difficile per molte donne venir fuori da una relazione malata. Per questo stiamo investendo sul reddito di libertà, sul microcredito, sull’inclusione lavorativa. L’aumento dell’occupazione femminile è un segnale fortissimo: è l’autonomia economica ha dare la vera libertà alle donne.
Perché il Governo ha ritenuto necessario un nuovo decreto Sicurezza?
Perché i cittadini ce lo chiedono. Con il decreto Sicurezza, il Governo Meloni risponde a un’esigenza reale di protezione. Parliamo di norme che vanno dal contrasto al degrado urbano e all’accattonaggio molesto, agli sgomberi rapidi delle occupazioni abusive, fino al sostegno legale per gli agenti sotto processo e al rafforzamento della lotta al terrorismo. Questo non è un decreto “securitario”: è un provvedimento sociale, che tutela le persone perbene, protegge la proprietà privata, difende gli anziani dalle truffe, restituisce sicurezza nei quartieri.
Tra i provvedimenti del decreto, anche il supporto legale per le forze dell’ordine. Non teme che venga interpretato come uno “scudo penale”?
Assolutamente no. Non si tratta di un’immunità, ma di una tutela doverosa per chi rischia ogni giorno la propria vita. Troppo spesso, gli agenti vengono trascinati in procedimenti penali per interventi legittimi. Lo Stato deve essere al loro fianco. Con questo decreto, garantiamo fino a 10mila euro per fase processuale per coprire le spese legali degli operatori indagati per fatti inerenti al servizio. Una misura attesa e necessaria.
Un’altra novità è l’introduzione delle bodycam. Che valore ha questa misura?
Le bodycam rappresentano trasparenza, sicurezza e fiducia. Servono a documentare ogni intervento e tutelano sia gli agenti che i cittadini. I nostri uomini e donne in divisa non hanno nulla da nascondere: operano con professionalità e rispetto della legge, e con questi strumenti potranno farlo con ancora maggiore serenità.
Purtroppo, anche durante l’approvazione del decreto, abbiamo assistito a nuove aggressioni alle forze dell’ordine. Nel 2024 si contano quasi 300 agenti feriti. Era urgente rafforzare le tutele per chi ogni giorno garantisce la sicurezza di tutti noi.