Femminicidio a Modena: 30 anni al posto dell'ergastolo. Giuseppe Cruciani: “La giustizia del perdonismo”

Il conduttore de La Zanzara: “ Se fosse stato un uomo ad essere ucciso non sarebbe stato così, invece c'è questo clamore per due donne”

Cronache ​​​​​di Redazione
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Trenta anni di carcere invece dell'ergastolo a Salvatore Montefusco, reo di aver ucciso nel '22 a fucilate prima la moglie 47enne Gabriela e la “figlioccia”, Renata, di 22 anni e monta la polemica congro la sentenza di Modena, Dopo l'avvocato Gian Domenico Caiazza in difesa della Corte d'Assise, Giuseppe Crociani invece accusa la Giustizia e il suo “perdonismo”.

Stavolta però il conduttore de La Zanzara, noto per le invettive senza sconti al sistema giudiziario, sceglie una via “moderata”.

Cruciani: "Sembra una follia"

Ad Affaritaliani.it commenta così la sentenza: “Sembra quasi che non abbia senso, soprattutto dopo aver letto il post social dell'avvocato Gian Domenico Caiazza e delle minacce ai giudici. Giuro che non ho letto la sentenza ma a prima vista sembra una follia. Nell'ordinamento giuridico italiano c'è spazio per elementi utili a diminuire le pene. Se fosse stato un uomo ad essere ucciso non sarebbe stato così, invece c'è questo clamore perché sono state uccise due donne. Il sistema “perdonistico” porta sistematicamente ad accogliere le ragioni di chi commettere reati”.

"Certo, per un 70enne 30 anni o ergastolo cambia poco"

Infine la riflessione approfondita: “Poi però, a 70 anni compiuti, il carcere a vita al posto dei 30 anni avrebbe cambiato poco”.

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