Filippo, la fuga e l'ultimo rifornimento: incastrato dai soldi insanguinati

Le banconote sporche di sangue e le ricerche su Google per kit di sopravvivenza: ecco come Filippo Turetta è stato incastrato

Di Redazione Cronache
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Filippo Turetta
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Filippo, la fuga e l'ultimo rifornimento: incastrato dai soldi insanguinati

E' stato arrestato questa mattina in Germania Filippo Turetta, presunto omicidia di Giulia Cecchettin. Una fuga durata sette giorni, che - forse - sarebbe potuta terminare prima. Come facesse a mantenersi, dal momento che non sembrava prelevare denaro, dove mangiasse, dove dormisse e con che vestiti si proteggesse dal freddo estremo delle notti alpine, per ora resta un mistero. Man mano che passa il tempo si aggiungono dettagli su questa fuga. In mano ai carabinieri di Venezia c’è un video registrato da una telecamera di sorveglianza di una stazione di servizio a Cortina che riprende Filippo mentre fa benzina domenica mattina: ha pagato in contanti alla cassa automatica e poi è ripartito. Qualche giorno dopo il titolare dell’impianto ha aperto la cassa per ritirare il contenuto e si è reso conto che una banconota da venti euro presentava macchie simili a sangue. L’uomo ha chiamato polizia e carabinieri di Belluno che hanno acquisito sia le immagini della videosorveglianza che le banconote, ora nelle mani degli investigatori di Venezia. Gli accertamenti dovranno stabilire se quello sul denaro sia il sangue di Giulia.

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Nelle ricerche del ragazzo sono state coinvolte anche le autorità elvetiche. Intanto gli investigatori sono passati all’analisi del materiale sequestrato a casa di Filippo. Scandagliando il pc si è scoperto che aveva cercato online come reperire kit di sopravvivenza in montagna, ma anche percorsi, mappe e tracciati del Tirolo. Non si sa a quando risalgano queste ricerche, ma molti elementi lasciano presupporre che la fuga in montagna e la permanenza lontano da casa fossero premeditati.