Fondazione Crt: i pm mettono nel mirino le nomine nelle vecchie officine ferroviarie

L’intenzione di entrare a fare parte del cda delle società finanziate sarebbe stata finalizzata a rimpinguare le casse personali dei consiglieri indagati

di Redazione
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Cronache

Crt, i pm mettono nel mirino Ogr

Il movente che accomunerebbe gli indagati nella vicenda di Fondazione Crt sarebbe la volontà di arricchirsi. Come scrive La Stampa, c’è questo obiettivo alla base delle autonomine dei consiglieri di amministrazione e sarebbe stato perseguito entrando nel cuore degli enti che la fondazione finanziava.

A partire da Ogr e Ream. Società sulle quali, adesso, il faro della procura è puntato. L’intenzione di entrare a fare parte del cda delle società finanziate sarebbe stata finalizzata a rimpinguare le casse personali di persone che avrebbero dovuto contemplare e perseguire invece interessi globali.

Ecco perché in questa fase, i fari degli inquirenti - i pm Lisa Bergamasco e Paolo Del Grosso coordinati dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio - sono puntati sul grande mondo delle Ogr.

Le vecchie officine ferroviarie della città non sarebbero soltanto un capolavoro di restyling e uno dei poli della cultura della città.

Agli occhi degli indagati apparivano come una grande macchina che frutta consulenze e soldi. Un agglomerato di affari, anche soltanto potenziali. Quindi, entrare nel cuore delle Ogr poteva, da un certo punto di vista, essere fondamentale.

FONDAZIONE CRT: CASTELLANI, 'BASTA POLEMICHE, VOLTARE PAGINA E RILANCIARE ISTITUZIONE' 

'Torino ha gli anticorpi per chiudere le polemiche sulla Fondazione CRT , per voltare pagina e rilanciare questa fondamentale istituzione''. Ad affermarlo, in un'intervista pubblicata oggi sul settimanale della diocesi torinese, 'La Voce e il Tempo', l'ex sindaco di Torino, Valentino Castellani, che non entra nel merito dell'inchiesta giudiziaria in corso ma si dice convinto che ''non ci sia alcun bisogno di commissariare l'ente e lo si deve perciò evitare'', perché, spiega ''l'arrivo di un commissario del governo, oltre all'inevitabile danno di immagine per l'ente, renderebbe molto più marginale il ruolo del territorio e sarebbe anche un grande impoverimento per la città. Io ritengo che il Governo se ne renda conto e quindi mi auguro che il commissariamento non avvenga''. Interpellato su quanto accaduto nei mesi scorsi, dalle dimissioni del presidente Fabrizio Palenzona all'avvio delle indagini giudiziarie su alcuni consiglieri dell'ente, Castellani osserva ''non conosco i dettagli della vicenda ne' voglio esprimermi su essa, ma ho la sensazione che nei mesi passati sia andata in scena soprattutto un'operazione di potere, anche in conflitto con le istituzioni pubbliche di Torino e del Piemonte''. Quanto al futuro, l'ex sindaco di Torino conclude: ''la nuova presidente Poggi si sta muovendo con saggezza e competenza e mi pare goda del sostegno di tutto il suo cda. Il lavoro della magistratura proseguirà, ma Torino ha gli anticorpi per chiudere le polemiche e voltare pagina. L'opinione pubblica deve rendersi conto della posta in gioco e non lasciarsi influenzare da chi ama descrivere solo le macerie''.