Frosinone, un detenuto estrae una pistola e spara. Arma arrivata da un drone
La ministra della Giustizia Cartabia ha chiesto al capo del Dap un'indagine. Il segretario della Uil Polizia Penitenziaria: "Le carceri sono fuori controllo"
Frosinone, detenuto estrae pistola e spara. Arma arrivata da un drone
Tragedia sfiorata nel carcere di Frosinone. Un detenuto estre una pistola e spara sei colpi in direzione di tre compagni di cella. Nessuno è stato ferito, ma l'episodio crea un pericoloso precedente. Ma come è potuta entrare un'arma nel carcere? La polizia - si legge sul Messaggero - ha subito avviato le indagini: l'ipotesi più probabile è che la pistola sia stata consegnata con un drone. Sistema più volte usato, in passato, anche per la consegna di cellulari. «Il fatto è di una gravità inaudita e, ferme restando le responsabilità riguardo all'introduzione in carcere di un'arma da fuoco, solo il caso fortuito non ha condotto a più gravi conseguenze» commenta Leo Beneduci, segretario della Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria.
Nel frattempo la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, - prosegue il Messaggero - ha chiesto al capo del Dap, Bernardo Petralia, di annullare tutti gli impegni di oggi, per andare di persona nel carcere di Frosinone, e capire cosa sia successo. E, soprattutto, verificare se, effettivamente, con un semplice drone si possano portare armi nel penitenziario, eludendo tutte le misure di sicurezza.