Furto banche dati: Melillo, 'quadro molto allarmante'. Viola: 'interessi nel mondo dell'economia'
Furto banca dati: Viola, numero accessi indeterminato
Furto banche dati: Nordio, 'malintenzionati più avanti degli Stati, vanno allineate le norme'
"Non saremo al sicuro fino a quando la legge e la tecnologia a nostra disposizione non sarà riuscita ad allinearsi con quella della criminalità "Credo che non siamo al sicuro e non saremo al sicuro fino a quando la legge e la tecnologia a nostra disposizione non sarà riuscita ad allinearsi con quella della criminalità. In linea generale, tecnologia avanza rispetto alle leggi, in tutti i settori, a partire dalla bioetica, quando si è capito che il confine tra vita e morte non erano compatibili con leggi vigenti. I malintenzionati sono sempre più avanti degli stessi Stati, hanno hackerato anche il Cremlino, servono sforzi per allineare normativa vigente ma anche lavorando di fantasia, prevedendo cosa possono fare senza doverli inseguire". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in videocollegamento con CasaCorriere, in corso a Napoli, commentando il nuovo caso legato all'hackeraggio, stavolta alla Procura di Milano
Furti banche dati: Comm. Antimafia non se ne occuperà se no collegamenti con criminalità organizzata
A quanto apprende l’Adnkronos la Commissione parlamentare Antimafia non dovrebbe occuparsi dell’inchiesta coordinata dalla dda di Milano sul furto di dati e di informazioni ritenute sensibili e segrete dalle banche dati nazionali che ha portato ieri a sei misure cautelari. A quanto fanno sapere dalla Commissione non emergono collegamenti con la criminalità organizzata nell’indagine di cui si occupa il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo per la sua competenza sulla cybersicurezza. A quanto si apprende dunque se non ci sono collegamenti con la criminalità organizzata, così come risulta fino a questo momento, la Commissione Antimafia non se ne occuperà così come del resto non si è occupata della vicenda del bancario in provincia di Bari. Altro argomento invece, sull’hacker coinvolto nell’inchiesta di Napoli poiché su questo caso sono in corso delle valutazioni.
Furto banche dati: Viola, interessi nel mondo dell'economia
“Il fronte di maggiore interesse sembra essere quello dell’imprenditoria e dell’economia. Al momento non vi sono emergenze di rilievo che portano al mondo della politica”. L'ha detto il procuratore capo di Milano, Marcello Viola, in conferenza stampa, sull’inchiesta della Dda e la Pna, partita dal 2022, che ha smantellato un presunto gruppo che, su commissione, riusciva a esfiltrare dati e informazioni sensibili e segrete.
Furto banche dati: Melillo, quadro molto allarmante
“Emerge un quadro molto allarmante, ma che esige grande prudenza nella valutazione. La mole di dati acquisiti dalle perquisizioni non solo in Italia, ma anche all’estero, rende evidente che questa indagine richiederà molto tempo per delineare i contorni della vicenda". L'ha detto il procuratore capo della Direziona nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, in conferenza stampa, sull’inchiesta della Dda e la Pna, partita dal 2022, che ha smantellato un presunto gruppo che, su commissione, riusciva a esfiltrare dati e informazioni sensibili e segrete dalle banche dati strategiche. "È allarmante per la dimensione imprenditoriale dell’esercizio dell’attività abusiva di accesso clandestino alle informazioni riservate”. “Mi preme sottolineare l’importanza di questa indagine sugli attentati alla sicurezza cibernetica nazionale", ha aggiunto Melillo. "La capacità di investigazione della procura di Milano e dei carabinieri di Varese ci consente di comprendere un po’ meglio il funzionamento quello che ho definito di un gigantesco mercato delle informazioni riservate”
Furto banca dati: Viola, numero accessi indeterminato
Gli accessi illeciti alle banche dati strategiche sono di “numero indeterminato e difficile calcolabile” e avvenivano con la “collaborazione di pubblico ufficiali, operatori delle forze di polizia, infedeli”. L'ha detto il procuratore capo di Milano, Marcello Viola, in conferenza stampa, sull’inchiesta della Dda e la Pna, partita dal 2022, che ha smantellato un presunto gruppo che, su commissione, riusciva a esfiltrare dati e informazioni sensibili e segrete.
Furto banche dati: procuratore Milano, ‘profitti per centinaia migliaia euro’
Nell’ambito dell’inchiesta della Dda della procura Milano e della Dna che ha portato ieri a sei misure cautelari (quattro arresti domiciliari e due interdittive) “è stata eseguita anche la parte patrimoniale della misura, a fronte della considerazione che solo nell’anno passato sarebbero stati realizzati profitti per centinaia di migliaia di euro”. Lo ha detto il procuratore di Milano Marcello Viola durante la conferenza stampa convocata in procura, alla presenza del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo.
Furto banche dati: indagati anche Del Vecchio jr e Arpe
Nell’inchiesta della Dda di Milano e della Procura nazionale antimafia sul furto di dati sensibili dalle banche dati risultano indagati anche l’imprenditore Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del fondatore di Luxottica, e il banchiere Matteo Arpe. A loro i pm Francesco De Tommasi e Antonello Ardituro, coordinati dai procuratori Marcello Viola e Gianni Melillo, contestano il concorso in accesso abusivo a sistemi informatici.
Del Vecchio, avvocato Mascalchi: “Esito negativo della perquisizione”
ll dottor Leonardo Maria Del Vecchio attende serenamente lo svolgimento delle indagini preliminari che auspica si concludano rapidamente in modo da poter subito dimostrare la propria totale estraneità ai fatti e l’infondatezza delle accuse ipotizzate a proprio carico. Dalle imputazioni preliminari e dall’esito negativo della perquisizione, il dottor Del Vecchio sembrerebbe essere piuttosto persona offesa. Altri, infatti, sarebbero eventualmente i responsabili di quanto ipotizzato dagli inquirenti. Queste sono le dichiarazioni del difensore di fiducia di Leonardo Maria Del Vecchio, avv. Maria Emanuela Mascalchi.
Enrico Pazzali, gip di Milano: "Si limita, di fatto, a rivestire una posizione sostanzialmente di rappresentanza nella Equalize"
Il presidente di Equalize, Enrico Pazzali, "risulta dall'indagine" della Dda e dalla Pna che "egli si limita, di fatto, a rivestire una posizione sostanzialmente di rappresentanza nella Equalize, rimettendo pero' interamente" all'amministratore delegato ed ex poliziotto Carmine Gallo e altri "la concreta operativita' della societa' stessa, e finendo per dipendere egli stesso sia da loro, anche per poter fruire, egli per primo, dei servizi della societa', e ottenere informazioni su persone di suo interesse" Lo sottolinea il gip di Milano, Fabrizio Filice, nell'ordinanza respingendo la richiesta di misure cautelari per il manager e anche presidente di Fondazione Fiera Milano. "Come si e' visto, e' in atto una vera e propria strategia concordata dai quattro indagati principali per estromettere sempre di piu' Pazzali da possibili ingerenze nell'attivita' sociale, per tenerlo all'oscuro delle reali potenzialita' e meccanismi che la societa' utilizza, e anche per rifiutare le sue richieste di ricevere informazioni gratuitamente".