Addio a Sofia Sacchitelli, muore l'icona delle malattie rare

Genova piange la giovane studentessa di medicina, malata di un raro tumore al cuore. Raccontava la sua storia su Instagram per finanziare la ricerca scientifica

di redazione cronaca
Cronache

Sofia Sacchitelli è morta, ecco chi era

La studentessa di medicina Sofia Sacchitelli è morta a Genova la notte scorsa. La ragazza era diventata tristemente famosa perchè colpita da angiosarcoma, un tumore al cuore. Alla notizia, la giovane aveva deciso di dedicare i suoi ultimi mesi di vita per sensibilizzare gli altri e per farlo, forse la modalità comunicativa più popolare e inclusiva: i social.

Su Instagram, infatti, Sofia ha iniziato a raccontare la sua storia, per diffondere informazioni sulle malattie rare, di cui lei stessa era vittima, e sensibilizzare gli altri sull’importanza della ricerca medico-scientifica. Fin dall’inizio, il suo desiderio era far forza “a tutte le persone e le famiglie che si sono sentite spaventate, abbandonate e sconfortate al momento della diagnosi, come è capitato a noi” e sostenere gli studi della ricerca sugli angiosarcomi, affinché “nessuno riceva mai più una sentenza di morte come è capitato a me e a tutte le persone che hanno lottato contro la stessa malattia”. Questa tipologia di tumore è così rara da colpire ogni anno non più di 2-3 persone per milione di abitanti e che, disgraziatamente, non lascia alcun barlume di speranza.

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L’associazione di Sofia Sacchitelli: sostegno e riconoscimenti per il suo impegno civile

Attraverso il suo canale social (che rimarrà presumibilmente attivo) era possibile contribuire alla causa con una donazione, a cui lei per prima aveva dichiarato di aver devoluto i propri risparmi, guadagnati da studentessa lavoratrice.

Negli ultimi mesi, anche le società calcistiche Genoa e Sampdoria avevano sostenuto attivamente la raccolta fondi, definendo l’associazione di Sofia “Uno straordinario esempio di impegno civile, il suo, per guardare al futuro e incentivare gli studi attraverso le risorse messe a disposizione dell'Italian Sarcoma Group. Per questo, nel prossimo campionato le maglie che indosseranno i giocatori riporteranno dietro il colletto un patch che porta il logo dell’associazione Sofia nel cuore. Questi indumenti sportivi verranno poi messi all’asta dai rispettivi club sulle piattaforme deputate a solidarietà e CSR.

Sofia ha ricevuto grandissimo affetto, in vita come ora. Giusto poche settimane fa aveva ricevuto la Medaglia d’oro dal rettore dell’Università di Genova, Franco Delfino, “per il suo altruismo e la sua forza”.

Anche delle istituzioni locali e regionali sono arrivate parole di cordoglio. Il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha chiosato così il suo messaggio: “La sua eredità e la sua tenacia non saranno mai dimenticate, buon viaggio Sofia". Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, ha commentato: “Ti ricorderemo con il sorriso sul viso e il coraggio di chi sa trasformare le difficoltà in solidarietà e speranza per gli altri. Addio Sofia. Tutta Genova e la Liguria oggi pregano per te e si stringono alla tua famiglia, ai tuoi amici, a chi ti vuole bene e porterà avanti il percorso che hai iniziato".

Come deciso dalla famiglia, l’ultimo saluto sarà privato. La messa, aperta al pubblico, si svolgerà presso la chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù e San Pietro Apostolo Genova Albaro mercoledì 29 marzo alle 18.

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