Gino Strada, la figlia Cecilia: "Emergency? Alla fine parlavamo solo d'altro"

Cecilia Strada: "C'erano periodi in cui vedevo mio padre tre volte all'anno, ma ero fiera di lui"

Dal Profilo Facebook di Gino Strada
Cronache
Condividi su:

"Ecco, mentre il mio papa' Gino Strada andava via, io facevo questa cosa qui. Una vita andava via, ottantaquattro vite salivano a bordo. In salvo. E mi sembra un buon modo di salutarlo. Ciao papi. Buon vento, mare calmo". Lo scrive su Twitter Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency e tra le anime della ong ResQ - People saving people che ieri ha soccorso nel Mediterraneo 85 migranti. Un salvataggio che avveniva negli stessi momenti in cui si apprendeva della morte di Gino Strada.

Cecilia Strada: "C'erano periodi in cui vedevo mio padre tre volte all'anno, ma ero fiera di lui"

Cecilia Strada ha raccontato il padre anche in un'intervista a Il Corriere della Sera. «Ci sono stati periodi in cui lo vedevo tre volte all’anno. Chiamava, scriveva, certo. Addirittura c’era il box post office a Quetta, in Pakistan, al quale gli mandavo le lettere. Ogni volta che partiva avevamo questo rito: gli mettevo bigliettini ovunque nascosti nei bagagli così li avrebbe poi trovati man mano», racconta la figlia di Strada. Ma racconta che ne era fiera: «Con la mamma chiamavamo Emergency “il mio fratello più piccolo”. Avevo 15 anni all’epoca e certo non è facile vedere qualcos’altro che si porta via tutta l’attenzione. Ma sono stata parte di quel momento. La prima centralinista di Emergency ero io che rispondevo al telefono di casa. Certo, poi c’erano i periodi in cui mi arrabbiavoedicevo “perché nessuno qui mi si fila?”. Ci ha tolto tempo e quotidianità ma ci ha dato anche tantissimo».

Racconta sempre al Corriere della Sera, Cecilia Strada: «L’impegno era diventato totalizzanteedunque anche il nostro rapporto passava attraverso quello, all’epoca. Poi uno prende fiatoecapisce la differenza tra la missione e gli affetti. Al di là delle divergenze e delle diverse prospettive, l’amore non mi è mai mancato. Così l’ho chiamato e gli ho detto “ti va se ci vediamo senza parlare di Emergency?” e così è stato da quel momento»