Gioco legale, Cardia (Acadi): "I divieti non risolvono il disturbo da gioco d'azzardo"
"Aumentano la criminalità organizzata"
“Il fenomeno del gioco d’azzardo è importantissimo. Nel 2023 la raccolta complessiva ha raggiunto 140 miliardi di euro, ma la spesa effettiva degli utenti è di 20 miliardi di euro. Se le persone in una sala decidono di spendere 10 euro a testa e rigiocano le vincite ottenute, generano una raccolta totale che può essere 7-8 volte superiore alla spesa iniziale. Il gettito fiscale su questi 20 miliardi è di 12 miliardi di euro, mentre 8 miliardi rimangono per la remunerazione delle filiere.
Dal 2018 al 2023, la spesa per il gioco online è aumentata da 1,6 miliardi a 4,4 miliardi di euro, mentre quella per slot machine e videolotterie è calata di 2 miliardi di euro. Tuttavia, vietare la distribuzione fisica del gioco ha solo spostato la domanda su altri tipi di gioco e nell’illegale. A Varese, ad esempio, con le nuove limitazioni di orario che impongono 16 ore di chiusura al giorno, gli utenti si stanno spostando nelle sale a pochi chilometri in Svizzera. Questo non risolve il problema del disturbo da gioco d’azzardo e riduce il gettito fiscale dello Stato.
La legge delega prevede il riordino del settore e introduce il registro di autoesclusione, uno strumento efficace nell’online, che deve essere esteso anche ai punti di gioco fisici. Oggi il gioco sul territorio è ostacolato da norme locali e regionali che bloccano nuove concessioni. Senza una regolamentazione coordinata, partecipare a gare per nuove licenze diventa impossibile, lasciando spazio solo alla criminalità organizzata” - È quanto affermato dall’Avvocato Geronimo Cardia, Presidente di ACADI, in occasione dell’Audizione Commissione Antimafia della Regione Lombardia, che si è svolta lo scorso 10 ottobre.