Giulia Bongiorno, la paladina anti stalking inciampa su un testo salva stalker

Secondo il Fatto Quotidiano, l'appoggio della responsabile giustizia della Lega a un quesito referendario dei Radicali rischia un impatto sul reato di stalking

Cronache
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Giulia Bongiorno è considerata da anni una paladina della lotta contro lo stalking. Spesso sull'argomento interviene con decisione, come per esempio accaduto nei giorni scorsi sulla vicenda di Aci Trezza. "Sottolineo che sicuramente le leggi su stalking e violenza ci sono". Così la senatrice della Lega e avvocato penalista Giulia Bongiorno, interpellata da LaPresse, ha commentato il femminicidio in cui Antonio Sciuto ha ucciso l'ex fidanzata di 26 anni Vanessa Zappalà con un colpo di pistola. La senatrice Bongiorno ha poi aggiunto sulla questione dell'attenuazione delle misure cautelari nei confronti dell'omicida, a giudizio per stalking: "Non posso entrare nel merito della valutazione del Giudice perché non so quali elementi avesse a disposizione".

Giulia Bongiorno e il referendum dei Radicali

Ma, secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano, rischia di inciampare proprio su questo argomento. Il quotidiano di Marco Travaglio le riconosce di essere "la madrina delle due leggi che, dal 2009 in poi, sono state approvate per tutelare le donne dallo stalking. E da anni, da avvocato e fondatrice della onlus Doppia Difesa, si batte per i loro diritti in tribunale di fronte ai soprusi e alle violenze degli uomini". Ma poi prosegue: "Ora, però, la responsabile Giustizia della Lega Giulia Bongiorno rischia di vedere rinnegati anni di battaglie. L’avvocato, infatti, ha contribuito a scrivere e promuovere in giro per l’Italia un quesito referendario con i Radicali che rischia di svuotare proprio quel reato di stalking per cui lei si è battuta a lungo".

"Possibili effetti sul reato di stalking"

Secondo quanto scrive il Fatto, che si basa su un allarme lanciato dal Telefono Rosa, ci sono effetti "potenzialmente devastanti del 5° quesito referendario proposto da Lega e Radicali: il suo obiettivo dichiarato è quello di “limitare gli abusi della custodia cautelare”ma l’effetto, se il quesito passasse la prova delle urne, è che il carcere preventivo finirebbe per essere quasi abolito. Anche per i reati di stalking".