Grandine al Nord, caldo record al Sud. Il clima pazzo mangia soldi e turisti

Tempeste e nubifragi, grandine al Nord: in Sicilia si arriva a 46 gradi. Perdite ingenti per le coltivazioni, ma anche per il turismo

Di Redazione Cronache
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Italia spaccata tra maltempo, grandine e caldo record. E il paese perde turisti

Grandine al Nord, danni in Romagna  Ma a Siracusa ci sono 46 gradi, in Sardegna 44 e per domenica 23 luglio c'è allerta caldo in diversa città. Mentre in altre, come a Milano, l'allerta è sui temporali dopo che nei giorni scorsi c'è stata persino una tromba d'aria. Le conseguenze sono molto negative non solo dal punto di vista delle coltivazioni o della sicurezza, ma anche del turismo.

Come riporta Repubblica, "il Belpaese sta perdendo il suo appeal. Le sempre più violente e persistenti ondate di calore costringeranno italiani — e stranieri — a ripensare le vacanze estive. Spostandole verso i Paesi del Nord. O verso primavera e autunno. O entrambe le cose". E aggiunge Repubblica: "Un’indagine condotta a maggio dall’European Travel Commission, che associa oltre 30 enti turistici nazionali, Enit inclusa, ha evidenziato, tra gli europei, un calo del 10 per cento, rispetto al 2022, dell’intenzione di viaggio verso l’Europa mediterranea, per il periodo giugno-novembre".

Caldo: Coldiretti, brucia frutta e verdura con danni fino a 90%

Il caldo torrido sta “bruciando” la frutta e verdura nei campi con ustioni che provocano la perdita del raccolto che in alcune aziende arriva al 90%, dai peperoni ai meloni, dalle angurie all’uva, dai pomodori alle melanzane. È l'allarme lanciato dalla Coldiretti in relazione all’ondata di afa che sta investendo l’Italia con conseguenze sulle persone ma anche sugli allevamenti e sulle coltivazioni risparmiate dal maltempo e dalla grandine che ha colpito a macchia di leopardo il nord Italia con milioni di euro di danni nelle campagne.      

Lungo tutto lo Stivale la morsa del caldo, sottolinea la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana, sta facendo danni a macchia di leopardo con gli agricoltori che cercano di correre ai ripari ombreggiando i prodotti, anche attraverso erba e foglie come barriere naturali. Le scottature da caldo – spiega la Coldiretti – danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile o quanto meno si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di sopravvivere, per cercare di salvare almeno parte della produzione. 

Il caldo africano di questi giorni - continua la Coldiretti - taglia anche le produzioni di uova, latte e miele. Se nei pollai si registra un netto calo della produzione di uova, le api stremate dal caldo hanno smesso di volare e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline con un calo del raccolto di miele stimato pari del 70% rispetto allo scorso anno.   

Con il termometro sopra i 40 gradi ci sono forti ripercussioni con la produzione di latte scesa di oltre il 10% per le mucche nelle stalle mentre le pecore – sottolinea la Coldiretti – sono costrette a migrare in altura per cercare pascoli verdi. Nelle stalle sono in funzione a pieno ritmo ventilatori e doccette refrigeranti.  

L’ondata di calore africana – sottolinea la Coldiretti – è la punta dell’iceberg delle anomalie di questo pazzo 2023 che – continua la Coldiretti- è stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido di luglio con danni all’agricoltura e alle infrastrutture rurali che supereranno i 6 miliardi dello scorso anno, dei quali oltre 1 miliardo solo per l’alluvione in Romagna. 

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