Gravina tra diritti tv e caparre per i libri antichi sul conto della figlia
Le carte della vicenda che coinvolge il presidente della Figc, che pretende di "conoscere i mandanti" dei dossier preparati da Striano
Le carte della vicenda Gravina tra caparre e libri antichi
Tanti libri, tra cui i testi di Dionigi D’Alicarnasso del 1480 e il Theatrum humanae vitae del 1604. Come li descrive Repubblica, che rende conto di nuovi dettagli dell'inchiesta su Gabriele Gravina, si tratta di "nove volumi «rilegati in cinque tomi, in piena pergamena coeva con nervi al dorso», «una sorta di trattato sullo sport all’interno del Theatrum»". Come spiega il quotidiano in merito alla vicenda del presidente della Figc, il fascicolo sarebbe "nato da un’attività non autorizzata di Pasquale Striano", il protagonista del caso dossieraggio.
Secondo il Corriere della Sera, al centro dell'attenzione ci sarebbero una cinquantina di file. L’ipotesi, sostiene il quotidiano di via Solferino "è che Gravina abbia ottenuto dei pagamenti sotto forma di opzioni di acquisto per la sua collezione di libri antichi (e li abbia usati per il pagamento della casa alla figlia della sua compagna) in cambio della assegnazione del bando sullo sviluppo del canale tematico della Lega Pro di cui era presidente nel 2018".
I pm di Roma hanno interrogato Gravina che ha prodotto la documentazione necessaria per rispondere a quel dossier e adesso pretende di «conoscere i mandanti». Come spiega sempre Repubblica, "tra quelle carte arrivate a Roma ci sono i contratti per i diritti televisivi della Lega Pro, i bonifici inviati dal presidente per acquistare un appartamento, le mail e anche le trattative su una compravendita di libri con una caparra sul conto della figlia". Peri legali il denaro venne restituito.