Grillo jr, Rocco Siffredi: "Cresciuti coi porno senza conoscere il consenso"

Il pornoattore: "Una ragazza può essere disinibita, ma non basta...". Rocco boccia anche la legge Zan: "Le libertà vanno rispettate senza strumentalizzarle"

Malena e Rocco Siffredi (foto Facebook)
Cronache
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Grillo jr, Rocco Siffredi: "Cresciuti coi porno senza conoscere le regole"

Il caso Grillo jr e amici continua a far discutere, nonostante sia ormai ufficiale il rinvio a giudizio per il figlio del garante del M5s e altri tre accusati di stupro di gruppo ai danni di una ragazza conosciuta in Costa Smeralda nell'agosto del 2019. Sulla questione arriva un parere autorevole, quello di Rocco Siffredi, il re dei pornoattori che lancia un preoccupante allarme sui pericoli che corrono le nuove generazioni. "Ciro Grillo - spiega Siffredi su Libero - non è il cattivo e viziato figlio del politico, quello che è successo a lui poteva succedere ad altri suoi coetanei. Non sono nè violentatori nè stupratori, ma figli della generazione 2.0, cresciuti con il porno senza conoscerne le regole e senza che gli fosse spiegato come uno smartphone può trasformarsi in un'arma letale. Basta un bicchiere di troppo e può succedere che un gruppo di amici si metta a giocare con la ragazzina di turno, che all'inizio fa la disinibita. Bisogna insegnare l'importanza della parola consenso".

Rocco Siffredi fa anche marcia indietro sul consenso alla legge Zan, quella sull'omotransfobia, che tra pochi giorni verrà votata al Senato. "Ho sbagliato e non lo rifarei più. Ho aderito - prosegue Siffredi su Libero - senza conoscerne i contenuti, ma forte del mio essere contrario a qualunque forma di violenza contro gli omosessuali e il bullismo. Mi sono accorto che a continuare a parlarne si ottiene l'effetto contrario. Si istiga la gente a dare contro. Rispettiamo le libertà individuali senza strumentalizzarle. Dico basta anche all'inutile pagliacciata del gay pride. Ognuno dovrebbe vivere la sessualità come gli pare e non fare il pagliaccio".