Haggis e le molestie in un b&b. La masseria a Ostuni e quella lettera d'amore

E' accusato di violenza sessuale. Le telecamere dell'aeroporto di Brindisi hanno ripreso la ragazza. Il sopralluogo nella camera di hotel conferma tutto

Cronache
Condividi su:

Haggis accusato di molestie: i messaggi segreti con la 30enne inglese

Il caso Paul Haggis continua a tenere banco. Il regista premio Oscar di 69 anni è accusato di violenza sessuale nei confronti di una 30enne inglese e si trova da domenica scorsa in stato di fermo ad Ostuni, in provincia di Brindisi. In Puglia con lui ci sono la figlia e i nipoti. Stando alla ricostruzione della polizia, - si legge sul Corriere della Sera - i due si erano conosciuti alcuni mesi fa in occasione di un altro evento e la donna si era proposta di lavorare con lui. Poi l’incontro in Puglia. La trentenne ha rivelato agli inquirenti che mercoledì scorso, il regista l’aveva accompagnata in aeroporto a Brindisi (fatto confermato dalle telecamere dell’aeroporto) lasciandola lì "in evidente stato confusionale". Le indagini sono basate sulla denuncia della donna inglese, che risale a circa una settimana fa: ha raccontato di aver subito abusi sessuali da parte dello sceneggiatore premio Oscar in un bed and breakfast di Ostuni, abusi che le avrebbero procurato anche lesioni (il referto medico è fra le carte dell’accusa). Giallo sulla lettera d'amore scritta dalla ragazza al regista.

Il sopralluogo degli investigatori nella camera - prosegue il Corriere - avrebbe confermato le parole della donna. Attualmente Haggis — ha spiegato il suo avvocato - è a Ostuni (in una masseria, ndr) presso il suo domicilio, in stato di fermo. "Siamo in attesa  - prosegue l'avvocato - di essere convocati dal giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia e per rendere la nostra versione dei fatti". Per dimostrare l’innocenza di Haggis la difesa sta ricostruendo attimo per attimo quelle tre giornate anche raccogliendo i messaggi che i due si sarebbero scambiati. "Haggis si dichiara innocente". Gli atti dell’inchiesta avviata dalla Procura brindisina sono stati al momento secretati: sulla vicenda c’è una grande attenzione mediatica anche internazionale ed è questa forse la ragione per la quale gli inquirenti hanno lasciato trapelare pochissime informazioni.