Hitler e svastiche nel parco bimbi di Roma, Catarci: “Bande che giocano a fare i neonazisti”
“La matrice c'è ed è quella della bestialità umana". Parla il responsabile Ufficio Giubileo di Roma
Hitler e svastiche nel parco bimbi di Roma, Catarci: “Bande che giocano a fare i neonazisti”
La scritta Hitler seguita da una svastica nel parco bimbi di via Prampolini a Roma: uno sfregio a metà tra il vandalismo e la matrice politica. Par Andrea Catarci, già segretario della sede La Villetta di Rifondazione, poi passato a Sinistra Civica Ecologista, ma anche ex assessore comunale e ora responsabile dell'Ufficio "Giubileo delle Persone e Partecipazione" di Roma Capitale, l'episodio “ha una matrice neonazista”.
Catarci, a Roma torna la nazi-paura”?
“Il nazismo, i fascismi e i totalitarismi sono stati i peggiori mostri della Storia, frutto innanzi tutto delle scelte di poteri forti da un lato e del 'sonno della ragione' più profondo sul versante sociale. Come non ci sono spiegazioni razionali per i regimi di ieri così non ci sono per i rigurgiti di oggi, frequenti, disumani e aggressivi, è la parte più bestiale delle persone che periodicamente torna a manifestarsi”.
Ma che senso ha vandalizzare un parco bimbi?
“Nel caso specifico del parco del quartiere Collatino ci sta l'ulteriore follia di fare di un luogo per bambine e bambini il teatro della propria scorribanda notturna, non una scuola, una sede democratica, una curva di uno stadio o un centro sociale. Con la sua dinamica, fa pensare all'azione vandalica e provocatoria di qualche banda di amici che giocano a fare i neonazisti più che a forme organizzate di estrema destra”.
C'è da temere un rigurgito?
“La cosa non è meno pericolosa: le forme 'sociali' di ritorno del peggior passato non sono meno pericolose di quelle politiche e organizzate e anzi sono persino più imprevedibili e aggressive, arrivano addirittura a vandalizzare nel proprio delirio gli spazi dei più piccoli, come dimostra l'episodio sconcertante”.
Come affrontare questa aggressione?
“Serve in ogni momento una risposta ferma della città democratica e antifascista a ogni vestigia neonazista e neofascista che torni ad agitare gli spettri dello sterminio, delle deportazioni, dei milioni di morti che hanno causato fino a condurre alla seconda guerra mondiale. Perché quelle nefandezze vanno lasciate nell'inferno che le ha generate”.
E' certo che non si tratti di un'azione politica?
“I bambini non sono terreno politico per nessuno e dietro più che organizzazioni penso sia l'opera di un gruppo di scalmanati intrisi di neonazismo. Magari le indagini potranno smentirmi ma sono sicuro che non si tratti di un gruppo organizzato”.