Il Papa è contro la maternità surrogata, ma a favore delle benedizioni gay
Il pontefice ha da poco dato il via libera alle benedizioni delle coppie gay, azione che contrasta il divieto imposto sulla maternità e la teoria del gender
Papa Francesco contro maternità surrogata e l'ideologia gender
Papa Francesco, incontrando in Vaticano gli Ambasciatori di tutto il mondo per inizio anno, ha detto che: «Auspico un impegno della comunità internazionale per proibire a livello universale la maternità surrogata», sulla scia della Meloni che l’ha fatto diventare un reato universale. E poi un attacco termo –nucleare sull’ideologia gender: «Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace».
Ma se politicamente questa posizione papale fa piacere –per una volta- ai conservatori resta però il fatto che solo pochi giorni fa Papa Francesco ha dato il via libera alle benedizioni delle coppie gay provocando uno tsunami universale e rimediando con una toppa peggiore del buco e cioè le benedizioni devono “durare pochissimo”. La confusione dottrinale nella Chiesa cattolica sta raggiungendo livelli inusitati: in giorno si dice una cosa e l’altro la si smentisce e poi si riprende l’altalena. Un giorno si apre ai gay e quello dopo si bastonano i gender, provocando sconforto e confusione nel gregge di Pietro ma soprattutto nei parroci e nei vescovi che devono amministrare concretamente il territorio. Un giorno il Papa si sveglia progressista e quello dopo invece è reazionario.
Forse qualcuno deva avergli fatto notare che l’episodio biblico di Sodoma e Gomorra racconta cose diverse, magari sbagliando, ma dare tutti questi segnali contradditori e confusi non aiuta certo a domare i marosi che imponenti sorgono dal mare del Secolo cercando ribaltare la navicella di Pietro. Papa Francesco, gesuita ed argentino, è un peronista e quindi un oscillatore naturale per così dire. Ma questa volta forse si tratta di altro. Bergoglio ha percepito il profondo malumore che le sue recenti aperture hanno provocato nei vescovi che sono la base della Chiesa cattolica. Per i conservatori la misura è colma. Lo accusano di stravolgere ogni giorno il Vangelo e le Scritture inseguendo più la politica che la Fede. Lo accusano di portare avanti un procedimento di disintegrazione dei valori cristiani e che fa quindi il paio ad un attacco ai valori dell’Occidente, su cui si basa la nostra società.
Il recente caso del cardinale conservatore americano Raymond Leo Burke che a 75 anni è stato privato di vitto ed alloggio per aver criticato il Papa sul piano dottrinale è esemplificativo. Come esemplificativa è la persecuzione a cui è sottoposto Padre Georg per il solo fatto di esser estato il segretario particolare di Papa Benedetto XVI, un Papa conservatore che molti rimpiangono.