Il Papa invoca la pace all'inizio dell'Anno Santo: "Tacciano le armi in Ucraina e in Medio Oriente"
Si sta per concludere il 2024 e per Papa Francesco il dono della pace resta quello più atteso
Il Papa invoca la pace all'inizio dell'Anno Santo: "Tacciano le armi in Ucraina e in Medio Oriente"
''Il 2025 sia un anno in cui cresca la pace''. Si sta per concludere il 2024 e per Papa Francesco il dono della pace resta quello più atteso. Anche nell'anno che volge al termine, l'anziano Pontefice ha continuato a spendersi senza sosta perché tacciano le armi: in Terra Santa, come in Palestina e in Israele, nella martoriata Ucraina, e in tutti i luoghi sconvolti dai conflitti. Non c'è stato Angelus, udienza, appello social, nei quali il Pontefice non abbia fatto mancare i suoi accorati appelli contro una ''guerra mondiale combattuta a pezzi'', opponendosi alla logica della guerra come strumento di risoluzione delle controversie e al commercio delle armi. A Verona - nell''Arena di pace'- un israeliano e un palestinese che hanno perso parenti a causa del conflitto si sono abbracciati davanti al Papa: ''Il loro gesto - ha detto Bergoglio - e' un progetto di futuro''. Nel nuovo libro 'La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore', Bergoglio, suscitando la reazione di Israele, ha chiesto di indagare se a Gaza sia in atto un genocidio : ''A detta di alcuni esperti ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se si inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali ''
Il 2025 sarà l'anno dedicato al Giubileo della speranza: il Papa, ieri, con l'apertura della Porta Santa a San Pietro ha aperto ufficialmente l'Anno Santo. Proprio per dare un segno tangibile di speranza, Francesco, che per l'Anno Santo ha chiesto forme di amnistia o di condono della pena per i detenuti, per la prima volta domani aprirà una Porta Santa in carcere: a Rebibbia come ''simbolo di tutte le carceri del mondo''. Bergoglio, che ha da poco compiuto ottantotto anni, nonostante la salute malferma, malgrado ormai non cammini più se non per brevi tratti appoggiandosi al bastone e per gli spostamenti utilizzi da tempo la sedia a rotelle, nel 2024 ha superato una grande sfida (in tanti non avrebbero scommesso), affrontando il viaggio più lungo del pontificato attraverso il sud-est asiatico e l'Oceania: quattro Paesi e 33 mila km di volo in 12 giorni. A metà dicembre, dopo avere disertato l'inaugurazione della cattedrale di Notre Dame, si è recato in Corsica, primo PAPA della storia, tra la calorosa accoglienza della popolazione scesa in strada o affacciata dai balconi, per chiudere un convegno sulla religiosità popolare. Non è stata invece una passeggiata la visita che il PAPA ha fatto in Belgio (a fine settembre dopo essersi recato anche nel Lussemburgo) dove e' stato contestato per gli abusi dei preti e sul divieto al sacerdozio femminile. E' stata anche la prima volta di un PAPA al G7: a giugno si è recato in Puglia all'incontro del Gruppo dei 7 dove ha tenuto un intervento sull'intelligenza artificiale.
Nel 2024 il Pontefice ha scritto la sua quarta enciclica 'Dilexit nos', un documento dal respiro spirituale sull'amore umano e divino del cuore di Gesù in un mondo che tra guerre e ingiustizie ha perso il cuore. Con il suo decimo Concistoro e la nomina di ventuno nuove porpore, arrivate dalle periferie del mondo espressione della Chiesa universale, Bergoglio ha ridisegnato la composizione degli elettori al prossimo conclave: sempre meno euro-centrico e più globale. Un anno, il 2024, nel corso del quale il Pontefice ha lanciato un nuovo allarme sui conti pubblici del Vaticano chiedendo una vera riforma delle pensioni. L'allarme ha destato preoccupazione tra i dipendenti laici riuniti nell'organizzazione Adlv che nel chiedere più trasparenza, hanno rilevato come ''la stragrande maggioranza dei dipendenti vaticani'' abbia ''già tirato la cinghia''. Il Papa nell' incontro con i suoi dipendenti per gli auguri di Natale, sembra avere teso loro una mano: ''Se qualcuno ha qualche difficoltà speciale, per favore parlate, ditela ai responsabili, perché noi vogliamo risolvere tutte le difficoltà. E questo si fa col dialogo e non gridando né tacendo. Si dialoga, sempre!''.