"In Albania terra e ruspe e un centro rimpatri solo per 2mila migranti"

I deputati dem Matteo Orfini e Matteo Mauri ad Affari: "Quello di Meloni è uno spot elettorale che sgonfia le tasche degli italiani"

di Eleonora Perego
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Cronache

Migranti, la delegazione dem ad Affari: "In Albania terra e ruspe e un centro rimpatri solo per 2mila persone"

“In un momento in cui mancano soldi per la sanità e per il welfare del Paese si spendono 800 milioni di euro per uno spot elettorale di Giorgia Meloni”. Così ad Affaritaliani.it il deputato Matteo Orfini, in procinto di tornare dall’Albania, dove si è recato insieme ai colleghi del Partito Democratico Vincenzo Amendola, Matteo Mauri e Simona Bonafè per documentare i lavori nel luogo dove dovrebbe sorgere il Centro per i rimpatri dei migranti riguardo l'accordo fra governo italiano e albanese. Quello a cui la delegazione si è trovata davanti a Gjader però è stato differente dalle aspettative: “Una quindicina di operai, qualche ruspa, la strumentazione necessaria per i lavori ma nulla di costruito, e comunque niente di adeguato rispetto agli oltre 70mila mq di spianata su cui dovrebbe sorgere il centro” ha raccontato sempre ad Affaritaliani.it Matteo Mauri.

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I deputati terranno una conferenza stampa domani alla Camera; nel frattempo, però, postano sui social un video del “blitz” oltre Adriatico. “Come avevamo denunciato durante il dibattito parlamentare, l’accordo con l’Albania non ha alcun senso, produrrà solo violazione di diritti umani e uno spreco di risorse immenso per un’opera che non riescono nemmeno a realizzare” spiega Orfini ad Affari. E c’è di più: “Il modello dei Cpr è sbagliato, ha dimostrato di non funzionare, ecco perchè andrebbero chiusi anche in Italia. E parliamo, ammesso che riescano a realizzare le opere - il termine previsto era il 20 maggio - di numeri residuali; 2000 persone su 240mila che arrivano”.

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Qual è, allora, la proposta del Partito democratico per fronteggiare lo “spot” meloniano? “Noi diciamo no all’esternalizzazione delle frontiere: vogliamo una gestione ordinata dei flussi, la creazione di canali legali per l’immigrazione e il ripristino di un sistema di accoglienza diffusa che garantisca integrazione. Progetto, questo, che stava funzionando fino ai decreti Salvini” commenta Orfini. Ma l’ispezione, spiega la delegazione del Pd, è stata solo il primo passo: “Andiamo avanti con la richiesta di chiarimenti su questa vicenda, e presto parlamentarizzeremo il tutto con gli atti dovuti”.