"In casa La Barbera anche la borsa di Borsellino". Non solo l'agenda rossa
I verbali di cinque agenti che ricostruiscono i fatti successivi al 19 luglio 1992. Il depistaggio e le istruzioni al finto pentito Scarantino
Mafia, in casa La Barbera trovati documenti "top secret". Potrebbero appartenere a Borsellino
Emergono nuovi dettagli sull'infinta e delicatissima vicenda giudiziaria relativa all'uccisione del giudice Paolo Borsellino, si fa strada, sempre più chiaramente, l'ipotesi del depistaggio. C'è un filo rosso - si legge su Il Fatto Quotidiano - che parte dal processo d’appello ai tre poliziotti che avrebbero istruito il finto pentito Vincenzo Scarantino per depistare le indagini sulla strage di via D’Amelio, passa per l’inchiesta ai quattro colleghi che avrebbero tentato di coprirli e arriva fino alla scomparsa dell’agenda rossa del giudice Paolo Borsellino. Una connessione sulla quale i magistrati di Caltanissetta, coordinati dal procuratore capo Salvatore De Luca e dall'aggiunto Pasquale Pacifico, continuano a investigare e che si riflette nel processo d'appello che si celebra sempre nella città nissena, in cui sono imputati i poliziotti Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. I pm - prosegue Il Fatto - hanno chiesto di acquisire nuovi atti, che provengono dalle indagini sull'agenda rossa e sui poliziotti "smemorati".
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I magistrati nisseni - prosegue Il Fatto - stanno provando a ricostruire cosa successe il 19 luglio dopo la strage, tra il passaggio di consegna della borsa di Borsellino, presa dal carabiniere Giovanni Arcangioli e poi finita sulla scrivania dell'ufficio di La Barbera. Dentro, secondo gli inquirenti e i familiari di Borsellino, era custodita l'agenda introvabile ma non solo. A settembre, la Dia ha perquisito le abitazioni, tra Roma e Verona, della moglie e della figlia, indagate per ricettazione e favoreggiamento aggravata a Cosa Nostra, e di alcuni familiari di La Barbera. È stato un testimone vicino alla famiglia La Barbera a raccontare ai magistrati nisseni che i familiari potevano essere in possesso dell'agenda e della documentazione di Borsellino. Gli investigatori non hanno trovato nulla, ma hanno acquisito alcuni documenti dell’ex funzionario di polizia, scomparso nel 2002, sui quali sono in corso le verifiche, e per questo motivo l'indagine resta coperta da segreto.