Inchiesta Covid, medici contro pm: "Ringraziate chi ha preso decisioni dure"

Il mondo della sanità si scaglia contro le toghe: "Iniziativa giudiziaria assurda". Richeldi (ex Cts): "Inchiesta col senno di poi"

Covid a Bergamo
Cronache

La sanità critica l'inchiesta sul Covid: "Iniziativa giudiziaria assurda"

Il mondo della sanità si muove per difendere politici ed esperti indagati nell'ambito dell'inchiesta sul ritardo nelle chiusure per il Covid. Racconta tutto la Stampa, che rende conto del malessere di diversi malumori tra le varie categorie del mondo della sanità. "Altro che messa in stato di accusa, il Paese dovrebbe dire grazie a chi in quel momento dovette prendere decisioni difficili contro un nemico sconosciuto", dice a La Stampa il Presidente dell’Ordine del Medici, Filippo Anelli.

In polemica anche i medici internisti ospedalieri, che durante la pandemia hanno preso in carico il 70% dei pazienti Covid. "Appaiono incredibili le risultanze della chiusura delle indagini della Procura di Bergamo che ha portato a venti indagati e in cui si accusa a vario titolo di reati come omicidio colposo ed epidemia colposa membri dei precedenti Governi e alcuni tra i massimi esperti e clinici della sanità italiana, la cui professionalità è riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo e ai quali va la nostra totale solidarietà", dichiarano il presidente della Fadoi, la società scientifica della medicina Interna, Francesco Dentali e il presidente della sua Fondazione, Dario Manfellotto, sempre a La Stampa.

Prosegue la Stampa: "Le conclusioni dell’indagine fanno storcere il naso anche all’altra categoria di camici bianchi in prima linea nella lotta al virus, quella degli anestesisti, impegnati spesso nelle terapie intensive. «Le accuse insite negli atti della procura, così come riferite dai media, ci lasciano basiti», afferma Alessandro Vergallo, presidente dell’Aacoi, l’associazione di categoria".

Richeldi (ex Cts): "Inchiesta col senno di poi". Letizia Moratti: "Il mondo era impreparato ma giusto valutare"

Non approva l'indagine nemmeno Luca Richeldi, membro del primo Cts. Che sempre a La Stampa la definisce "un’inchiesta basata sul senno di poi". E dice ancora: "Mai mi sarei aspettato un’iniziativa giudiziaria – spiega – che viola un principio base della medicina e della scienza, cioè che le decisioni si prendono in un dato momento, in base agli elementi disponibili". 

Sulla vicenda interviene anche Letizia Moratti, appena battuta da Attilio Fontana alle regionali in Lombardia. In un'intervista a La Stampa dice: "Non entro nel merito dell’inchiesta della procura di Bergamo. Il mondo era impreparato davanti a un evento come quello, ma è compito di chi indaga valutare eventuali responsabilità nella più assoluta indipendenza. Mi auguro che l’inchiesta venga chiusa il prima possibile per tutti, per le famiglie delle vittime del Covid e per chi è indagato. La cosa che più mi preoccupa, oggi, è che si dimostri di aver imparato qualcosa da quella tragedia".

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